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Conflitto ucraino: il ruolo italiano e le armi a Kiev

Metsola: "Giusto invio di quelle pesanti per pericolo ai nostri alleati sotto minaccia"

Dall'invio di armamenti in Ucraina alla difesa comune europea. Sono alcuni dei temi affrontati in un'intervista dal presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in Italia per una visita di due giorni in cui ieri ha incontrato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ef i presidenti di Camera dei deputati e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati. Oggi è intervenuta alla conferenza "The State of the Union" a Firenze. 

"L’Ucraina sta lottando in Europa per la sua sovranità ed integrità territoriale. Se un Paese in quella situazione ci chiede aiuto, sapendo anche che se quell’aiuto non arriva c’è il pericolo che Paesi nostri alleati siano sotto minaccia, allora la mia risposta è decisamente sì" all'invio di armi pesanti a Kiev, ha dichiarato al quotidiano "Il Corriere della Sera".

"Gli sforzi diplomatici individuali -aggiunge- visti finora non hanno portato ad una de-escalation. Ogni sforzo per un negoziato è comunque necessario ed una tregua dev’essere la priorità. Ma se il cessate il fuoco si fonda sulla 'liberazione' di Mariupol da parte dei russi, allora non ci sto. Negoziato non è quando il fuoco è puntato in una direzione".

"Ora non c’è alternativa -conclude Metsola- a riconoscere insieme che non siamo stati in grado di prevedere una guerra in Europa e che abbiamo bisogno di politiche comuni della difesa, dell’energia e della sanità. Lunedì presenteremo le conclusioni della conferenza. Il Parlamento mi ha dato un mandato forte per chiedere una convenzione che si ponga questi obiettivi".

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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