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Guerra ucraina: perché le armi italiane

Graziano: "Armamenti all’Ucraina per evitare allargamento conflitto ai Paesi vicini"

Il tema delle forniture di armamenti all'Ucraina ha trovato nella maggioranza del Parlamento italiano un terreno fertile per rinverdire la querelle fra neutralisti ed interventisti. Il Movimento 5 Stelle ha voluto affermare la sua identità pacifista, mentre altri partiti hanno sollevato dei distinguo: sì alle armi a Kiev per difendersi da Mosca, ma no se queste vengono utilizzate per combattere battaglie in Russia.

"Supportare l’Ucraina con armi pesanti ed uomini serve ad isolare la governance russa dai contesti internazionali e sostenere quegli Stati che rischiano di essere il prossimo obiettivo di Mosca. Come Georgia e Moldavia. Noi siamo di fronte ad una ingiustificata invasione da parte della Russia di Putin, ai danni di uno Stato libero, sovrano e democratico che ha il diritto, ed il dovere, di difendersi", ha dichiarato il capo del Comitato militare della Unione europea, generale Claudio Graziano, in un'intervista al quotidiano "Il Corriere della Sera".

"Senza l’invio di armi all’Ucraina -prosegue il militare- oggi, molto probabilmente, Putin avrebbe il controllo del governo di Kiev minacciando direttamente i confini della Ue. Senza considerare che Moldavia, Georgia e Bosnia, in assenza di una ferma risposta europea ed occidentale, avrebbero probabilmente subito le stesse attenzioni di Putin". 

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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