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Il piano anti-crisi di Boeing

Industria potrebbe aver bisogno di investire per gestire sfide attuali

Dopo il recente annuncio dei risultati negativi nel primo trimestre 2022 e lo spostamento del quartier generale da Chicago ad Arlington, Boeing continua a collezionare nuove accuse riguardo i ritardi nelle consegne della maggior parte dei suoi aerei civili. Eppure, nel gennaio 2020 era stata affidata la carica di amministratore delegato a Dave Calhoun proprio con l'intento di ripristinare la fiducia nel Gruppo statunitense. 

Fiducia incrinata dopo le rivelazioni secondo cui Boeing aveva indotto in errore le autorità di regolamentazione della Federal Aviation Administration (Faa) statunitense, per accelerare la certificazione dell'aereo B-737 Max rivelatosi poi difettoso, con conseguenze mortali. 

Secondo alcune indiscrezioni del quotidiano britannico "Financial Times", per raggiungere l'obiettivo di ripristinare la fiducia nell'azienda, potrebbe essere necessaria la partenza dell'attuale amministratore delegato o di altri dirigenti di alta fascia. Il segnale in tal senso è arrivato dai vertici delle aviolinee Ryanair ed Emirates Airlines, delle società di leasing Avolon ed Air Lease Corporation, che hanno apertamente chiesto all'azienda un cambio di passo.

In ogni caso l'industria ce la sta mettendo tutta. Nel 2021, secondo fonti sindacali, l'azienda ha triplicato il budget impiegato in aumenti salariali, 22 milioni di dollari, e ha assunto circa 3500 nuovi ingegneri. Ma questo potrebbe non bastare: con un debito di 45 miliardi di dollari, Boeing potrebbe aver bisogno di investire 10 miliardi di dollari per gestire le sue sfide attuali ed affrontare Airbus, avviando lo sviluppo di un nuovo aereo. 

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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