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CLARA MOSCHINI

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Pressing economico sui vettori aerei

Si viaggia di più, ma manodopera e caro-carburante dimezzano profitti

Il periodo peggiore della pandemia sembra oramai alle spalle, ma gli effetti sull'economia permangono tuttora ed impattano duramente sul settore del trasporto aereo: dai prezzi elevati del carburante all'interruzione delle catene di approvvigionamento. E mentre la domanda di viaggi aerei aumenta in modo esponenziale, le compagnie aeree ed i gestori aeroportuali sono alle prese con lunghe code, carenza di personale e disagi di vario genere.

Mancano piloti, assistenti di volo, operatori a terra e meccanici. Nel solo mese di aprile i vettori aerei statunitensi hanno assunto quasi 5000 lavoratori in più rispetto a marzo. Tuttavia, secondo alcuni esperti in Nord America ci sarà un deficit di oltre 8000 piloti nel 2022. Per quanto riguarda i manutentori uno studio rivela che 6 aziende su 10 definiscono "estremamente o molto impegnativa" la ricerca di personale. Tutte situazioni che ridurranno l'operatività nel periodo estivo.

Intanto i prezzi dei biglietti aumentano. Su di essi ricade una parte dei maggiori costi delle compagnie: soprattutto il carburante. Secondo il monitoraggio della Us Energy Information Administration l'impatto del propellente sui bilanci societari è aumentato dell'89% tra il primo gennaio ed il 6 giugno 2022. Questi costi extra hanno abbattuto il margine operativo dei vettori nord-americani: sceso all'1,9% dal 9,6% registrato nel periodo precedente la pandemia. L'International Air Transport Association (Iata) ha calcolato che i profitti delle aviolinee americane saranno dimezzati: 8,8 miliardi di dollari nel 2022 contro i 17,4 nel 2019. 

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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