Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Accordo Ryanair-Fit Cisl che fa scalpore

Intesa sul trattamento economico assistenti di volo è un segnale discordante

Il sindacato Fit Cisl avrebbe raggiunto un accordo con il vettore aereo low-cost Ryanair sulla ridefinizione del trattamento lavorativo degli assistenti di volo. Una intesa che sta facendo scalpore tra i dipendenti della compagnia aerea, in quanto sottoscritto da un solo sindacato. È quanto apprende AVIONEWS da fonti confidenziali.

A quanto pare l’ultimo accordo siglato dalla stessa sigla nel pieno della pandemia riguarda un contingency agreement, che diversamente dagli altri strumenti messi in campo dal Governo italiano per sopperire alla crisi pandemica, ha concesso con tale accordo un ingente prelievo dalle tasche dei dipendenti. La scarsa fiducia ed i timori dei lavoratori sembrerebbero fondati da come si legge nel comunicato, anche per un eventuale consenso o dissenso che sarebbe riservato ai "soli iscritti" dello stesso sindacato, in violazione dei principi referendari. 

Un segnale discordante rispetto agli intenti di un prossimo incontro ministeriale previsto per settembre in merito alla crisi del trasporto aereo in Italia, a seguito di quello tenutosi presso il ministero dei Trasporti il giorno 25 luglio 22. In quell'occasione erano presenti il Governo, Enac, le associazioni datoriali e le parti sociali che con la Fit Cisl sono firmatarie del Ccnl di categoria, e si è stigmatizzata una presa di responsabilità da parte di tutti per una riorganizzazione, in una estate caratterizzata dal caos a causa di carenza degli organici e condizioni lavorative insostenibili per tutti gli addetti del settore. 

Non si comprendono le ragioni di tale accordo quando gli intenti sembravano essere quelli di rendere finalmente esigibile l’articolo 203, pendente da quasi due anni, inserito nel "Dl rilancio", che proprio nel perimetro economico sottoscritto nel contratto collettivo di settore, trova la quadra per fronteggiare le asimmetrie competitive sul costo del lavoro a favore dei dipendenti di tutto il trasporto aereo, per una sana concorrenza che limiti l’effetto dumping ai limiti della deregolamentazione.

Non è affatto mistero che proprio i dipendenti del gruppo Ryanair lavorino svolgendo la mansione di assistente di volo con contratti da "simile agenti di commercio", senza la contribuzione del Fondo volo e con retribuzioni sui neo-assunti da farli scappare via per l’insostenibilità delle retribuzioni. Parliamo di un "compenso" per ora lavorativa di 1,90 Euro. Si è fatto un gran parlare di salario minimo in questi ultimi tempi e di giovani che non avrebbero voglia di sacrificarsi per un compenso che non c’è, perché le retribuzioni sono troppo basse e la tassazione è troppo alta nel nostro Paese. 

Davvero stupisce che proprio da parte sindacale sia stata tesa una mano proprio al maggior vettore nazionale che in merito alle condizioni lavorative riservate al personale lascia francamente perplessi. Non è mistero che anche diritti riconosciuti dal nostro diritto quale applicazione della legge 104 o congedi parentali, per fare un esempio. La domanda che si pone AVIONEWS, guardando alle tante vertenze aperte nel trasporto aereo, è che tali fenomeni abbiano fortemente intossicato la possibilità di una sana concorrenza sui servizi favorendo lo sviluppo di un sistema che garantisca anche una maggiore sicurezza, perché sappiamo che l’inseguimento del minor costo ed i ritmi esasperati a cosa potrebbe condurre.

Gic - 1246361

AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
Collegate
Simili