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Usa: tonfo vettori aerei regionali

Mercato a costi più elevati potrebbe avvantaggiare le nuove aviolinee

Le compagnie aeree regionali statunitensi stanno registrando performance molto al di sotto delle aspettative, nonostante il mercato dell'aviazione nel post-pandemia stia premiando le rotte a corto raggio. Questo influisce negativamente anche sui costruttori di aerei specializzati, che in genere hanno 40-150 posti. 

Tra questi figurano i turboelica come il DHC-8 della canadese de Havilland, gli Erj ed E-Jet della brasiliana Embraer, l'A-220 dell'europea Airbus. Molti analisti all'inizio della pandemia scommettevano che questi velivoli piccoli ed economici avrebbero guidato la ripresa, ma si sbagliavano. La società di analisi Ishka stima che il valore di questi aerei regionali sia crollato anche del 50% rispetto al 2020: come esempio si cita il velivolo DHC-8. E gli investitori hanno fatto subito marcia indietro. Tanto che il titolo azionario di Embraer ha perso il -45% nel 2022.

I grandi Gruppi dell'aviazione, a causa del caro-carburante, hanno ridotto la loro capacità operativa a livello regionale. Basti pensare che nel 2020 l'aviolinea United Airlines ha posto fine alla sua partnership con ExpressJet Airlines, che ha cercato di reinventarsi come vettore charter, prima di dichiarare bancarotta il mese scorso. Di recente si è poi intensificata la battaglia per acquisire gli aerei regionali sul mercato dell'usato. Per questo motivo un mercato dell'aviazione regionale a costi più elevati potrebbe avvantaggiare le nuove aviolinee arrivate.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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