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Aeroporto di Viterbo cerca il rilancio

Mobilitazione per riportare in auge il vecchio progetto, ma Enac punta su Frosinone

L'annuncio da parte dell'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) di volver ridimensionare lo scalo di Roma-Ciampino a favore di una quarta aerostazione (oltre il "Leonardo da Vinci" di Roma-Fiumicino ed il Roma-Urbe), come previsto dal Piano nazionale degli aeroporti (Pna), solletica le fantasie dell'opinione pubblica per lo sviluppo delle aviosuperfici del "Girolamo Moscardini" di Frosinone e del "Tommaso Fabbri" di Viterbo. 

Al momento il Pna che verrà sottoposto al Governo pare scommettere su Frosinone per lo sviluppo dello scalo civile, che dovrebbe accogliere aerotaxi e piccoli velivoli che opererebbero voli verso la Capitale. Una scelta dettata dalla quasi assenza di strade collegamenti adeguati con il "Fabbri" di Viterbo. Tuttavia c'è chi non si arrende e chiama alla mobilitazione per riportare in auge il vecchio progetto, definendo il piano di Enac "folle, pericoloso ed inquinante". 

"All'epoca si mossero in tanti e penso che anche oggi tutta la Tuscia debba mobilitarsi", sostiene l'ex-assessore alla Connettività intermodale di Viterbo, Giovanni Bartoletti, secondo cui la città supera Frosinone per molti aspetti: operatività aeronautica, sicurezza, strutturabilità aeroportuale, capacità di servizio, grado di integrazione aeroportuale, competitività commerciale, copertura territoriale, compatibilità urbanistica ed ambientale, fattori meteo-climatici, orografia, disponibilità ed uso delle infrastrutture. 

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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