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Guerra ucraina: sì al registro delle armi

La comunità internazionale teme il traffico di quelle illegali

Dopo l'invio di sistemi missilistici Himars (High Mobility Artillery Rocket Systems), munizioni per artiglieria ad alta precisione ed altri armamenti anti-aerei ed anti-carro, adesso gli Stati Uniti sono preoccupati. Solo poche settimane fa aveva fornito un ultimo pacchetto di armi del valore di 400 milioni di dollari, ma adesso le richieste di Kiev si scontrano con le valutazioni del Pentagono su un possibile traffico illegale.

Un timore è condiviso anche dall'Interpol e dall'Europol, organizzazioni dedite alla cooperazione di polizia per il contrasto del crimine internazionale: "Quando cesserà il fuoco, arriveranno le armi illegali. All’inizio i funzionari ucraini mantenevano un registro delle armi fornite ai civili, ma con il proseguo della guerra sono state distribuite senza mantenere un archivio", hanno avvertito.

Si ritiene che gruppi criminali possano fare uscire le armi dall'Ucraina e venderle di contrabbando sul mercato nero europeo: per questo Washington ha chiesto a Kiev di attivare un sistema di tracciamento o fornire un inventario delle armi arrivate sul campo di battaglia. L'Ucraina ha detto sì; infatti il controllo sarà affidato all’Eu Support Hub, un servizio di sicurezza e gestione delle frontiere avviato in Moldavia con il supporto della Commissione europea. 

Sullo stesso argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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