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Stati Uniti: vettori aerei contro piano Biden

No a proposta di risarcimento costi extra ai clienti dei voli ritardati

I vettori aerei statunitensi sono sul piede di guerra. Il dito è puntato contro la proposta del presidente americano Joe Biden e del suo segretario ai trasporti Pete Buttigieg, che intendono rendere obbligatorie (prima erano su base volontaria) le compensazioni economiche per i collegamenti aerei ritardati o cancellati: ossia gli extra costi che i clienti sono costretti ad affrontare, come pernottamenti e spostamenti vari. 

Secondo l'International Air Transport Association (Iata), che rappresenta circa 300 compagnie aeree in tutto il mondo, la proposta di compensazione introdotta dall'amministrazione Biden non gioverebbe ai clienti, né porterebbe un miglioramento dell'operatività delle aerolinee, ma spingerebbe solo i vettori aerei ad aumentare le tariffe, creando ulteriori ripercussioni sui consumatori.

"Le compagnie lavorano duramente per portare in tempo i loro passeggeri a destinazione. Fanno del loro meglio per ridurre al minimo l'impatto di eventuali ritardi. Le aerolinee hanno già incentivi finanziari per trasportare i propri passeggeri a destinazione come da cronoprogramma, mentre la gestione dei ritardi e delle cancellazioni è già molto costosa per le aviolinee". Inoltre, la norma "potrebbe suscitare aspettative irrealistiche tra i viaggiatori, che difficilmente verranno soddisfatte", ha affermato Willie Walsh, direttore generale Iata.

Gli fa eco l'associazione Airlines for America (A4A), che rappresenta le principali compagnie statunitensi: "Uno dei maggiori impatti sulle operazioni di volo nel 2022 è dovuto al maltempo, che ha causato più della metà delle cancellazioni dei voli". Occorrerebbe invece dare una "risposta alla carenza di personale di Faa".

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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