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ITA Airways: la questione discontinuità Alitalia

Intanto prosegue privatizzazione con gruppo tedesco Lufthansa

Pubblicate nelle scorse ore le motivazioni della sentenza con cui il giudice del Lavoro di Roma, lo scorso mese, aveva disposto il reintegro di 77 lavoratori in cassa integrazione dell'ex-compagnia Alitalia nell'attuale vettore aereo di bandiera ITA Airways. Una decisione che ha smentito la tesi dell'Unione europea sulla discontinuità tra due aerolinee italiane ed anzi sottolineando l'esistenza di un collegamento funzionale tra le due aviolinee. 

Il giudice del Lavoro ha così argomentato la sua decisione: fin dal primo giorno di attività, il 15 ottobre 2021, e per alcuni mesi, ITA Airways ha volato solo grazie agli aerei (52 velivoli), a sistemi informativi e software, ai vecchi dipendenti e sulle stesse rotte di Alitalia (uniche novità Roma-Tokyo, Roma-Verona, Milano-Duesseldorf). Per iniziare la sua attività la nuova aerolinea aveva reclutato personale esperto, subito operativo e dotato dei brevetti che la legge impone per volare, pescato nel bacino dei cassintegrati di Alitalia (1188 su 1201), ormai fallita. 

Insomma, per i giudici non ci sono dati sufficienti a determinare una discontinuità rispetto ad Alitalia. È questa la pistola fumante che permette di stabilire una continuità funzionale tra vecchia e nuova compagnia di bandiera. E mentre la Commissione europea accredita una piena discontinuità tra ITA ed Alitalia il giudice italiano considera non vincolante la posizione di Bruxelles. Intanto, prosegue la privatizzazione con i tedeschi di Lufthansa.

Gic - 1252901

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