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Usa: plauso a Faa su iniziativa per salute mentale piloti

Comporta cambiamento mentalità che richiede tempo, non sarà immediato

La Federal Aviation Administration (Faa) statunitense sta valutando un cambiamento relativo al monitoraggio della salute mentale dei piloti dei vettori aerei americani. Gli stessi professionisti sentono di aver bisogno di cure per la depressione e si trovano di fronte ad una scelta difficile: rivelarlo ed affrontare la possibilità di non volare per tanti mesi, oppure non dire nulla e rischiare una crisi di salute che mette in pericolo sé stessi e gli altri. 

"Penso che sia giunto il momento di rinfrescarci le idee. Il nostro focus sarà sicuramente sulla sicurezza nell'abitacolo, ma penso che dobbiamo disporre di un sistema che consenta alle persone di essere più disponibili e di ricevere cure per problemi che non dovrebbero tenerti fuori dall'abitacolo", ha affermato nelle scorse ore l'amministratore di Faa, Mike Whitaker

"Molti di noi non sono così disponibili" a cercare un trattamento, "come lo sarebbero altrimenti" se non sottoposti al lungo monitoraggio di Faa, ha dichiarato al "New York Times" Joseph Emerson, il pilota dell'aerolinea Alaska Airlines che ad ottobre, in preda ad una crisi depressiva, ha tentato di far schiantare un aereo, ma è stato prontamente bloccato dal personale di bordo e poi arrestato. 

Non si tratta di un fatto isolato. Uno studio della Harvard University del 2016 stima che i piloti che si trovano in questa condizione siano il 12,6% del totale. Per questo motivo negli Stati Uniti molti esperti del settore plaudono all'iniziativa di Faa, anche se ciò comporta un cambiamento di mentalità che richiederà tempo e pochi si aspettano un cambio di passo immediato.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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