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Usa: vettori aerei chiedono risposte a Boeing

Duro colpo ai profitti derivante da stop consegne B-737 Max 9

I management di numerosi vettori aerei statunitensi hanno espresso la loro frustrazione per i problemi sulla qualità delle valutazioni di sicurezza di Boeing sugli aeromobili prodotti. Ciò ha avuto un impatto negativo sui costi delle aerolinee, per via della messa a terra di 171 velivoli 737 Max 9, determinando inoltre ritardi nelle consegne di vari modelli di mezzi ad ala fissa. Ciò a causa dello scoppio in volo di un portellone su un velivolo di Alaska Airlines. 

"Li riterremo responsabili. La Boeing deve agire insieme", ha affermato ieri Robert Isom, amministratore delegato di American Airlines. Sulla stessa linea Ben Minicucci, ceo di Alaska Airlines: "Teniamo Boeing sui carboni ardenti per assicurarci di ottenere buoni aeroplani". L’amministratore delegato di Southwest Airlines, Robert Jordan, assicura un certo sostegno al costruttore: "Ho assoluta fiducia che risolveranno questo problema". 

I problemi di Boeing registrati negli ultimi anni sono stati "inaccettabili, la società deve tornare sulla strada giusta", hanno dichiarato all'unisono. Giovedì l'azienda ha sospeso per 15 ore la produzione nel suo stabilimento di Renton, a Washington, per discutere questioni di qualità con oltre 10.000 lavoratori. Nella stessa giornata, dopo che la Federal Aviation Administration (Faa) ha impedito di espandere la produzione di velivoli 737 Max, il valore delle le azioni del costruttore americano hanno chiuso in ribasso del -5,7%. 

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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