La Sicilia decolla: via l'addizionale comunale, gli aeroporti minori esultano
Via libera definitivo dal Senato per l'esenzione dell'imposta sui diritti d'imbarco

Una boccata d'ossigeno per Trapani, Comiso e le isole minori, che puntano a rilanciare il turismo e l'accessibilità dell'isola
Dopo un lungo e tortuoso iter, la norma che abolisce l'addizionale comunale sui diritti d'imbarco negli aeroporti siciliani minori è finalmente legge. Il Senato ha dato ieri il via libera definitivo all'emendamento, incastonato all'interno del "DL Economia", segnando un punto di svolta fondamentale per la mobilità e il turismo nell'Isola. Si chiude così una vicenda iniziata lo scorso 5 giugno, quando l'Assemblea regionale siciliana aveva cancellato con fermezza la misura (vedi AVIONEWS), salvo poi vederla riaffacciarsi e trovare il suo compimento nella Capitale.
La decisione rappresenta una boccata d'ossigeno per gli scali aerei con un traffico annuo inferiore ai 5 milioni di passeggeri, in primis quelli di Trapani, Comiso, e le aerostazioni delle isole minori, come Lampedusa e Pantelleria. L'esenzione, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026, è stata pensata proprio per incentivare il traffico aereo, attrarre nuove compagnie e, di conseguenza, favorire l'afflusso turistico in aree che pur ricche di bellezze sono spesso penalizzate da una limitata connettività.
Il provvedimento non solo rimuove un onere economico per i passeggeri, ma si configura anche come un potente strumento di marketing per gli aeroporti e per l'intera filiera turistica. L'abolizione dell'imposta infatti permette di offrire tariffe più competitive, rendendo più appetibili le rotte verso destinazioni come il trapanese o l'area iblea, spesso mete di turismo fuori stagione. L'obiettivo dichiarato è duplice: da un lato potenziare le rotte esistenti, dall'altro incoraggiare l'avvio di nuovi collegamenti, in particolare con l'estero.
A sostenere economicamente la misura, è stata la stessa Regione Siciliana, che ha stanziato un fondo di 6,6 milioni di euro per coprire il mancato gettito fiscale dei Comuni. Un impegno finanziario significativo, che dimostra la volontà politica di investire concretamente nel settore aereo e nel futuro turistico dell'isola. La soddisfazione dei vertici regionali e dei politici siciliani è palpabile. Il presidente Renato Schifani ha salutato con favore il risultato, parlando di un "grande passo in avanti" frutto della "sinergia tra Roma e Palermo". Un'intesa che in questo caso ha saputo superare le difficoltà iniziali per consegnare alla Sicilia uno strumento fondamentale per il suo sviluppo. A Schifani ha fatto eco Alessandro Dagnino, assessore regionale all'Economia: "L'approvazione da parte del Senato della norma che abolisce l'imposta comunale sui diritti aeroportuali d'imbarco negli scali minori dell'isola consente di dare immediata applicazione alla misura fortemente voluta dal governo Schifani e approvata dall'Ars lo scorso mese di giugno. Con uno stanziamento di6,6 milioni di euro abbiamo dato copertura all'abolizione del tributo, allo scopo di promuovere la crescita dei traffici negli aeroporti e il conseguente sviluppo dei territori in cui sono localizzati gli scali.Utilizzando in modo virtuoso la leva fiscale, contribuiamo a rendere più conveniente viaggiare verso queste destinazioni con un beneficio per i cittadini oltre che per il turismo".
Per ulteriore chiarezza, precisiamo che l'approvazione della misura è sì avvenuta con il voto del Senato, ma il percorso legislativo del DL Economia non è ancora del tutto concluso, in attesa del passaggio alla Camera dei Deputati per la conversione definitiva in legge. La discussione è prevista oper il prossimo 4 agosto.
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