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Usa: trasparenza tariffe aeree a rischio

Quinta Corte d'appello riapre caso sulle "junk fees": riunita in en banc, riesaminerà la controversa normativa

Volute dall'amministrazione Biden le attuali norme impongono alle aviolinee di esporre subito i costi accessori, come bagagli e scelta del sedile, per eliminare le cosiddette "tasse nascoste". La decisione giudiziaria finale avrà un impatto miliardario e definirà l'estensione del potere regolatorio del Dipartimento dei Trasporti

Si riaccende lo scontro legale negli Stati Uniti sulla trasparenza dei prezzi dei biglietti aerei. La Quinta Corte d'Appello del Circuito degli Stati Uniti ha annunciato ieri, 2 ottobre, che l'intero collegio di 17 giudici attivi riesaminerà il ricorso presentato da Airlines for America (A4A), l'associazione che rappresenta i principali vettori aerei statunitensi, contro una fondamentale norma del Dipartimento dei Trasporti (Dot) sulla divulgazione delle tariffe accessorie.

La mossa del tribunale d'appello, con sede a New Orleans, riapre il dibattito sulla regolamentazione dei costi che le compagnie aeree applicano per servizi aggiuntivi come il bagaglio registrato, l'assegnazione dei posti o la modifica delle prenotazioni. La regola, finalizzata dal Dot nell'aprile 2024 durante l'amministrazione Biden, è stata concepita per proteggere i consumatori da quelle che l'agenzia definisce "tasse spazzatura (junk fees) a sorpresa", garantendo che il costo totale del viaggio sia noto prima della prenotazione.

Secondo il Dot l'obbligo di trasparenza avrebbe consentito ai consumatori un risparmio stimato di oltre 500 milioni di dollari all'anno, eliminando i costi aggiuntivi inattesi che possono far lievitare rapidamente il prezzo finale di un biglietto apparentemente economico. Il dipartimento ha difeso strenuamente la norma, citando la sua autorità statutaria ai sensi della sezione 49 Usc § 41712 che le conferisce il potere di indagare e prevenire pratiche sleali o ingannevoli. Già nel giugno 2024 in risposta alle pressioni delle aviolinee, il Dot aveva rifiutato di sospendere l'attuazione della norma sostenendo che un ulteriore ritardo avrebbe danneggiato l'interesse pubblico.

L'azione legale è stata promossa da A4A, i cui membri includono compagnie di bandiera come American Airlines, Delta Air Lines, United Airlines, Alaska Airlines e JetBlue. I vettori contestano l'autorità del Dot, sostenendo come l'agenzia abbia oltrepassato i suoi limiti normativi emanando una regola prescrittiva così ampia, invece di limitarsi ad esaminare pratiche ingannevoli caso per caso. Nei documenti depositati, le compagnie aeree hanno anche accusato il Dot di aver basato la normativa su analisi economiche "arbitrarie e capricciose" e di non aver concesso sufficiente spazio ai commenti pubblici.

Inizialmente, nel gennaio 2025, un panel di tre giudici della Quinta Corte d'Appello aveva parzialmente dato ragione al Dot, affermando che i costi nascosti possono effettivamente trarre in inganno i consumatori. Tuttavia, il panel aveva criticato il dipartimento per vizi procedurali, in particolare per non aver permesso di commentare lo studio economico utilizzato a supporto della regola, e aveva rinviato la questione all'agenzia per la correzione.

Con il riesame congiunto (en banc, ovvero con l'intero collegio di 17 giudici), il destino della normativa resta incerto. La regola è attualmente sospesa in seguito a un'ordinanza emessa nel luglio 2024. Una potenziale sentenza sfavorevole da parte della corte potrebbe annullare la normativa, indebolendo significativamente l'agenda di protezione dei consumatori del Dot nel settore aereo. La decisione della Corte d'Appello, che potrebbe persino portare il caso alla Corte Suprema degli Stati Uniti, è cruciale non solo per la trasparenza dei prezzi, ma anche per definire l'ampiezza dell'autorità federale nell'industria dell'aviazione. La situazione è ulteriormente complicata dal recente cambio di orientamento del Dot sotto la nuova amministrazione, che ha già fatto marcia indietro su altre proposte di tutela dei passeggeri risalenti all'era Biden.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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