Usa, caos nei cieli. Oltre 8000 voli in ritardo; controllori volo senza stipendio
Crisi politica paralizza il sistema aereo; aviolinee in allarme. Faa sotto pressione, rischio sicurezza elevato
La paralisi del governo federale statunitense, giunta al 26° giorno, sta scatenando un vero e proprio caos nel sistema aereo nazionale. Nella sola giornata di ieri oltre 8000 voli nei collegamenti aerei nazionali hanno subito ritardi, con un crescente rischio di cancellazioni in tutto il Paese, un incremento drammatico rispetto ai 3500 del giorno precedente. La causa è da ricercarsi nella crescente carenza di controllori del traffico aereo (Atc) della Federal Aviation Administration (Faa), costretti a lavorare senza retribuzione come "personale essenziale".
I dati della piattaforma di monitoraggio FlightAware hanno evidenziato l'entità del disservizio sui principali vettori aerei: Southwest Airlines ha registrato ritardi per il 45% dei suoi voli (circa 2000), seguita da American Airlines con quasi un terzo (1200). Anche United Airlines e Delta Air Lines hanno subito pesanti ripercussioni, rispettivamente con il 24% (739) e il 17% (610) dei voli in ritardo.
Le compagnie aeree sono in allarme: un dirigente di Southwest ha dichiarato che il protrarsi dello shutdown costa al settore "non solo denaro, ma la cosa più preziosa: la fiducia". L'associazione di categoria Airlines for America ha già avvertito il Congresso sui possibili disagi, ricordando che oltre ai 13.000 controllori di volo, operano senza stipendio anche i circa 50.000 agenti della Transportation Security Administration (Tsa), portando ad un significativo aumento dei tempi di attesa ai controlli di sicurezza negli aeroporti.
Il rischio sicurezza al centro del dibattito
L'assenza di retribuzione e il forte stress stanno spingendo un numero crescente di controllori e agenti Tsa a mettersi in malattia, aggravando una situazione già fragile. L'Faa stessa non ha raggiunto gli obiettivi di assunzione e addestramento del personale negli ultimi anni, lasciando il sistema vulnerabile.
Un portavoce del sindacato dei piloti ha sottolineato il grave problema di sicurezza, affermando che "ogni giorno di shutdown in più rende il cielo americano meno sicuro". La criticità è stata evidenziata anche dal segretario ai Trasporti, che ha ammesso come la carenza di personale Atc in alcune aree abbia raggiunto il 50%, attribuendo fino al 53% dei ritardi totali alla situazione dei controllori. Inoltre, l'attuale blocco dei fondi ha congelato i finanziamenti per la modernizzazione delle infrastrutture aeroportuali e la ripresa dei corsi di addestramento.
La crisi è il risultato del mancato accordo al Congresso per il rifinanziamento delle attività amministrative, in uno stallo tra Democratici e Repubblicani che riporta alla mente il lungo blocco del 2018-2019. L'attuale scenario è però peggiore: il traffico aereo è tornato ai livelli pre-pandemia e la carenza strutturale di personale è più acuta. Esperti e associazioni di categoria hanno invocato al Congresso una rapida soluzione, suggerendo riforme strutturali per un finanziamento automatico delle funzioni critiche che eviti che la sicurezza aerea diventi una "leva politica".
La Casa Bianca non ha ancora fornito una data certa per la fine dell'impasse, ma la pressione da parte dell'industria del trasporto aereo e dei viaggi –che la Us Travel Association stima stia perdendo miliardi di dollari-, sta crescendo, rendendo la riapertura del governo un'urgenza nazionale.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency