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Satelliti spia per prevenire disastri ambientali

Studio Università di Milano in collaborazione con atenei di Cagliari e Newcastle

Uno studio condotto sul fiume Tigri, in Iraq, con l'appoggio di immagini satellitari ha permesso di ricostruire le variazioni del sistema fluviale tra la stagione delle piogge e quella arida. Ciò ha consentito ai ricercatori di capire anche in che modo il flusso dell'acqua corrente influisce sulla forma del lago di Mosul, nonché di circoscrivere le aree di rischio idrogeologico per le attività umane. I risultati sono pubblicati sulla rivista "Earth Surface Processes and Landforms".

"Questo metodo apre nuove strade alla ricerca geomorfologica, perché abbiamo dimostrato che le immagini nate a scopo di spionaggio come quelle del satellite Corona permettono di ricostruire i processi geomorfologici naturali in regioni che hanno subito forti trasformazioni dovute all’espansione delle aree urbane ed antropizzate", spiega il professore Andrea Zerboni, dipartimento di Scienze della Terra dell'Università statale di Milano, che richiama l'attenzione sulla possibilità di identificare un "potenziale rischio geomorfologico per le infrastrutture umane" legato alle piene fluviali.

"Le immagini declassificate riprese dal satellite spia nel 1967 e nel 1968 sono servite per studiare l’assetto del fiume Tigri e la sua dinamica stagionale nella porzione ora inaccessibile perché sommerso dall’invaso artificiale", spiega il professore Luca Forti, dell'ateneo lombardo, autore della ricerca insieme in collaborazione con le università di Cagliari e Newcastle.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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