Dopo i ritardi accumulati nell'iter di privatizzazione della compagnia di bandiera ITA Airways, con le offerte economiche ribassate da parte delle due cordate interessate, Msc-Lufthansa e fondo Certares, permane il problema dello schema delle assunzioni, come previsto dal piano industriale.

Rispetto ai 10.500 lavoratori dell'ex-Alitalia, nel rispetto del principio di "discontinuità economica" voluto da Bruxelles, il piano industriale di ITA Airways prevedeva un graduale aumento del personale: dai 2800 dipendenti a tempo pieno del 15 ottobre 2021 ai circa 4000 entro giugno 2022. Era quanto stabilito dall'accordo tra l'aviolinea ed otto sigle sindacali (Filt-cgil, Fit-cisl, Uiltrasporti, Ugl, Fast Confsal, Anpac, Anpav e Anp) firmato il 2 dicembre 2021. 

Tuttavia, ITA Airways oggi ha poco meno di 3000 dipendenti ed è dunque sotto organico: mancano 1000 assunti, che pertanto rimangono in cassa integrazione con Alitalia, pagati dallo Stato senza prestare la loro opera nella nuova aviolinea. Con il caos che si registra nei cieli europei in questo periodo, sarebbe saggio assumere, invece niente.