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Guerra Ucraina: raid nel sud e nel Donbass

Bombardata fermata di un bus in Donetsk, almeno otto morti

L'esercito russo continua ad attaccare la regione del Donbass a colpi di artiglieria per fiaccare la resistenza ucraina. Oltre ad assediare la parte orientale del Paese l'offensiva di Mosca continua in parallelo anche nel sud, dove intorno alle 6:00 ora italiana forti esplosioni sono state udite nella città di Mykolaiv.

Intanto monta la polemica dopo la pubblicazione ieri di un documento di Amnesty International che ha suscitato scalpore: perché oltre a documentare i crimini di guerra russi in Ucraina, ha evidenziato come le truppe ucraine mettono in pericolo i civili dispiegando armi nelle aree residenziali. Dura l'accusa del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: "Se manipolano la realtà, allora condividono la responsabilità per la morte delle persone". Secca la controreplica di Amnesty: "Questa si chiama propaganda di guerra, non intacca la nostra imparzialità e non cambia i fatti". 

In ogni caso l'intensificarsi degli scontri inevitabilmente aumenta i rischi per i civili. Nelle scorse ore, infatti alcuni proiettili sparati dall'artiglieria russa sono caduti su una fermata di un autobus a Toretsk, città situata nella regione di Donetsk, in Donbass. Il bilancio è di almeno otto persone uccise e quattro ferite, fra cui alcuni bambini. Le autorità di Kiev da settimane hanno moltiplicato gli appelli alla popolazione ad abbandonare le proprie case.

Più a sud preoccupa la situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa, attualmente occupata dai russi, pericolosamente vicina all'area dei combattimenti. Secondo l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) la situazione è "completamente fuori controllo", perché gli standard di sicurezza non sarebbero per niente rispettati. 

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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