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Guerra ucraina: lo snodo greco delle armi

Questa estate anche nave italiana avrebbe scaricato blindati

Le rotte per la fornitura di materiale bellico all'Ucraina da parte dei Paesi della North Atlantic Treaty Organization (Nato) hanno nella città greca di Alessandropoli, a pochi chilometri dalla Turchia, uno snodo cruciale per smistare le casse piene di armamenti. Si tratta di un centro abitato il cui porto da luglio 2020 è diventato un hub militare dove transitano blindati, elicotteri, materiali di artiglieria inviati dagli statunitensi. 

"Siamo fieri di essere diventati uno degli hub militari più importanti d'Europa". L'attività del porto, piuttosto modesta negli ultimi decenni, è "rinata negli ultimi anni grazie alle operazioni americane" perché con la guerra in Ucraina ha acquisito poi una certa importanza geostrategica come "rotta ideale tra Oriente ed Occidente", spiega il presidente del consiglio di amministrazione del porto, Constantinos Hatzimichail, in un'intervista con "il Fatto Quotidiano".

Le armi inviate dagli Stati Uniti, attraverso il porto, raggiungono la Bulgaria, la Romania e l'Ucraina, senza passare per il Mar Nero, dove sono presenti le navi militari russe, mentre il passaggio attraverso lo stretto dei Dardanelli è controllato dalla Turchia. Secondo indiscrezioni durante l'estate 2022 sono passate per il porto 2400 tra armamenti ed altre attrezzature militari, fra cui una nave italiana che ha scaricato blindati sulla banchina. Gli americani sarebbero diventati così il principale cliente del porto. 

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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