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Raid israeliano in Cisgiordania

Bilancio operazione antiterrorismo: quattro decessi e 40 feriti

Un'operazione dell'esercito israeliano nel campo profughi palestinese di Jenin, nel nord della Cisgiordania, ha provocato ieri sera il decesso di quattro persone ed il ferimento di altre 40, secondo quanto riferisce il ministero della sanità palestinese. Tra le vittime il fratello del terrorista presunto autore dell'attentato a Tel Aviv dello scorso aprile in cui sono morti tre civili israeliani .

Dura la replica del portavoce del presidente palestinese Abu Mazen, che ha definito l'azione militare come "un crimine" e ha parlato di una "pericolosa escalation" che non darà maggiore legittimità e sicurezza ad Israele, divenuto, dichiara, uno Stato che ormai opera "fuori dal diritto internazionale". Gli fa eco il principale partito palestinese, al-Fatah, che parla di "massacro" e ha indetto uno sciopero generale di 24 ore nel giorno dei funerali delle vittime. 

Intanto, secondo quanto si apprende, l'operazione delle forze armate di Tel Aviv mirava alla cattura di "ricercati palestinesi". Nel mirino dei soldati israeliani c'era proprio la casa dei genitori del presunto responsabile dell'attentato, riferisce l'agenzia di stampa palestinese "Wafa", secondo cui i militari avrebbero lanciato un razzo contro la dimora in questione. 

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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