L'America Latina sta attirando i primi investimenti per la produzione di carburante sostenibile per l'aviazione. Questo grazie alla presenza di grandi volumi di materie prime: residui forestali, olio di palma, canna da zucchero, rifiuti urbani. Per coprire il fabbisogno di propellente le aziende del settore stanno perlustrando i mercati emergenti per consentire ai vettori aerei di raggiungere i loro obiettivi sulle emissioni di gas nocivi.

La multinazionale americana Honeywell già supporta economicamente aziende latino-americane che trasformano oli e grassi vegetali in Sustainable Aviation Fuel (Saf). A tal proposito investirà insieme al produttore brasiliano di biodiesel Ecb Group fino ad un miliardo di dollari per costruire in Paraguay uno stabilimento di biocarburante che dovrebbe essere operativo nel 2025.

Ma ci sono tanti progetti simili ai nastri di partenza. Soprattutto Brasile, che è oggi il secondo produttore mondiale di biocarburanti. La compagnia petrolifera statale Petrobras ha fatto sapere che produrrà ecodiesel e Saf a partire dal 2028; l'azienda Raizen trasformerà etanolo in Saf per il costruttore di aerei Embraer; Vibra Energia e Brasil BioFuels riutilizzeranno olio di palma per alimentare gli aerei nel 2025.

Discorso simile per varie aziende di biocarburante basate nella vicina Colombia, il più grande produttore mondiale di palme. La società Daabon ha un progetto da un miliardo di dollari per costruire uno stabilimento alimentato ad idrogeno verde, capace di produrre 500.000 tonnellate annue di Saf da olio di palma. L'azienda BioD invece vuole investire fino ad un miliardo di dollari per aprire entro il 2027 uno stabilimento di trattamento dei rifiuti urbani per creare biocarburante.

Sarebbe una vera e propria svolta. Infatti, oggi la maggior parte del Sustainable Aviation Fuel viene prodotto negli Stati Uniti, in Europa ed a Singapore. Ora però l'America Latina sta emergendo come una regione ricca di opportunità, ma questi primi investimenti ravvivano il dibattito sull'impatto ambientale dell'olio di palma e lo sfruttamento lavorativo.