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CLARA MOSCHINI

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Russia autoproduce pezzi mancanti di aerei

Mentre calano standard di sicurezza, sopravvive trasporto interno

A più di un anno dall'inizio della guerra tra Russia ed Ucraina gli effetti delle sanzioni economiche comminate dai Paesi della North Atlantic Treaty Organization (Nato) sull'industria dell'aviazione russa sono stati limitati. Mantenere operativi aerei prodotti e manutenuti da società estere complica le cose, ma l'agenzia per il trasporto aereo Rosaviatsia è corsa ai ripari, consigliando alle aerolinee russe di utilizzare pezzi da altri velivoli. 

Va ricordato che dopo l'invasione militare russa in Ucraina, i Paesi occidentali hanno impedito ai vettori aerei russi di importare parti di ricambio, di riparare i loro aerei all'estero, di acquistare nuovi velivoli. Lo stop riguarda soprattutto il colosso europeo Airbus e quello americano Boeing, che ha fornito buona parte degli aeromobili in servizio nella maggior parte delle flotte russe: circa l'80% dei velivoli operati della compagnia statale Aeroflot. 

Oggi, i contratti di locazione di aerei con società statunitensi o europee sono stati annullati e parte dei velivoli affittati in Russia sono stati recuperati. Oggi, l'industria dell'aviazione russa ha iniziato a produrre in autonomia le componenti di alcuni velivoli, mentre continua lo sviluppo di nuovi modelli di aerei di linea per il trasporto di passeggeri made in Mosca. Se questo è vero che non garantirà più gli standard di sicurezza minimi internazionali, è anche vero che non si verificherà un brusco arresto del trasporto aereo in Russia.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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