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Europa rischia di star fuori dalla corsa allo spazio

Oggi in grado solo di volare nel cosmo attraverso cooperazione internazionale

L'Europa rischia di restare fuori nella corsa allo spazio globale e di perdere tecnologie chiave. Lo ha dichiarato l'astronauta danese Andreas Mogensen, nel corso di una conferenza-stampa di presentazione del suo prossimo viaggio nello spazio ad agosto. L'uomo sarà il primo pilota non americano a guidare una navetta Crew Dragon, della società spaziale SpaceX, verso la Stazione Spaziale Internazionale (Iss). 

Le sue parole sono un invito ad organizzare una missione spaziale europea indipendente. Infatti, ad oggi la European Space Agency (Esa) è attualmente in grado di svolgere operazioni nel cosmo con suoi equipaggi solo attraverso cooperazioni internazionali. Inoltre, il Vecchio Continente oggi ha una lacuna nel settore della messa in orbita di satelliti, a causa delle sanzioni economiche comminate a Mosca per il conflitto in Ucraina che impediscono l'utilizzo del razzo lanciatore russo Soyuz. 

Per questo motivo, Esa ha chiesto di recente ai suoi 22 Paesi membri di sostenere un aumento del +25% dei finanziamenti spaziali nel tentativo di rimanere un prezioso partner degli Stati Uniti. Questi ultimi, dal canto loro, hanno aumentato il budget 2023 destinato alla National Aeronautics and Space Administration (Nasa), arrivato a 32 miliardi di dollari.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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