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CLARA MOSCHINI

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Il settore elicotteri nazionale costretto allo sciopero dei piloti

Per mercoledì 19 in modalità virtuale, assicurando i delicati servizi per gli utenti

Il settore elicotteri nazionale in larghissima parte costituito da equipaggi operanti in operazioni ad alto profilo, operazioni speciali come Hems (elisoccorso) ed Aib (antincendio) è costretto allo sciopero per la categoria dei piloti. Ciò è diretta conseguenza della conclusione negativa della seconda fase di raffreddamento, tra l’Associazione elicotteristica italiana (Aei) rappresentativa delle maggiori aziende di settore e le parti sociali che hanno indetto la vertenza, Filt Cgil, Uittrasporti ed Ugl Trasporto aereo, a seguito del mancato riconoscimento dell’adeguamento salariale su base Istat legittimamente richiesto dopo oltre 20 anni di vigenza immutata delle attuali tabelle e legate ancora al Ccnl (Contratto collettivo nazionale di lavoro) da egual tempo scaduto del settore elicotteri.

Nei 22 anni di vigenza del Ccnl si sono susseguite innovazioni operative e normative che hanno aumentato iperbolicamente le attività specializzate dei piloti con una maggior richiesta professionale dettata dall’evoluzione dei sistemi d’uso; basi H24 senza alcun riconoscimento da lavoro usurante notturno, implementamento del volo notturno con sistemi di visione notturna Nvg anche single pilot, che comporta aggravio di addestramenti e maggiore fatica prerazionale, mai misurata o mitigata, corsi on-line obbligatori. Le aziende elicotteristiche hanno sempre ignorato un basilare requisito di tutti i contratti di lavoro (e non) legati agli adeguamenti Istat; motivo per cui hanno sempre richiesto gli adeguamenti di legge alle committenti (per lo più amministrazioni pubbliche) senza però mai riconoscerne una quota parte ai propri piloti. Ciò causa un diffuso malcontento ed insoddisfazione, generato anche dall’impedimento in concreto della disponibilità del proprio tempo per attività di interesse personale e familiare, con effetti sulla tranquillità e serenità nello svolgimento delle delicate mansioni affidate loro giornalmente. A peggiorare la situazione l’atavica mancanza di piano ferie e la reinterpretazione di alcuni articoli del Ccnl che vengono usati per annullare le ferie del personale che vengono parcellizzate e spalmate sui riposi, nonostante le previsioni di legge siano contrarie e sull’argomento si sia già espresso anche il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con una chiara risposta che differisce gli istituiti delle ferie e dei riposi. 

Ci troviamo di fronte ad una componente manageriale che non presta attenzione al personale operativo negando, a chi espleta una funzione di primario rilievo professionale nella catena dell’emergenza, il necessario adeguamento economico ma soprattutto la giusta attenzione alla computazione dei riposi e delle ferie, istituti strettamente connessi alla sicurezza delle operazioni, come sottolineato dalla sentenza del Tar Lazio n° 5818 del 2008. Viene così pregiudicata la giusta cultura sociale orientata anche alla tutela del benessere dei dipendenti di prima linea sui quali vengono costantemente fatti gravare i ribassi nelle gare d’appalto non potendo ridurre i costi delle macchine, del carburante e delle manutenzioni. Durante il periodo Covid, i piloti e tecnici di volo, dove seppur operando al fianco della categoria dei medici ed infermieri, condividendone le delicate misure di sicurezza, hanno collaborato al trasporto e ricovero di pazienti infetti, senza condividerne però lo stesso apprezzamento e riconoscimento, anche economico, raddoppiando il carico di lavoro con il raddoppio dei giorni di servizio, e con voli effettuati indossando tute antivirus stagne, maschere e guanti con temperature estive prossime ai 50 gradi in cabina senza alcun tipo di climatizzazione. Nessuno studio di mitigazione della fatica è mai intrapreso, lasciano ai piloti, ed ai comandanti la responsabilità di decidere l’eventuale interruzione del servizio, aumentando ulteriormente la pressione del dover effettuare missioni salvavita. Consci di quanto uno sciopero possa essere dannoso all'utenza e manifestando totale disapprovazione all’essere costretti ad usare tale strumento sociale per poter far valere i nostri diritti, inizialmente opteremo per uno sciopero svolto in modalità virtuale, indetto non per creare danno a chi affida la propria stessa vita al nostro lavoro, ma per mortificare le stesse aziende che ferme sulle loro pretestuali motivazioni, non sono minimamente preoccupate né interessate a ciò che il loro agire può causare.

La nostra richiesta, tuttora negata, è quella di veder adeguata, come per tutte le altre categorie di lavoratori, la retribuzione salariale ferma da oltre 20 anni con un contratto ancora in lire. Il giorno 19 luglio sarà quindi indetto il primo sciopero nazionale virtuale, dove la categoria dei piloti di elicottero, assicurando come sempre i delicati servizi per gli utenti, con l’adesione allo stesso, devolveranno il 50% della loro retribuzione lavorativa ad organizzazioni con scopo benefico, dimostrando anche in questo caso, coerenza nei fatti con quanto dichiarato. Il ricavato di questo primo sciopero nazionale virtuale, sarà devoluto all’ospedale "Bambino Gesù", per chi comunque merita più attenzione e miglior futuro.

red - 1252549

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