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Alluvioni Slovenia (2). Protezione civile: uomini e mezzi del servizio nazionale

Unità operative con escavatori e ponti Bailey, oltre a moduli e personale specializzato

L’Italia risponde alla richiesta di intervento avanzata dalla Slovenia, a seguito degli eventi alluvionali che, nei giorni scorsi, hanno colpito il Paese. La richiesta è arrivata per il tramite del Meccanismo di protezione civile europeo che, sin da subito, si è attivato per supportare le autorità locali nella gestione della prima fase emergenziale e per coordinare gli aiuti degli Stati membri.

Un team composto da personale del Dipartimento della Protezione civile, volontari e funzionari della Regione Veneto e della Provincia autonoma di Trento, ha raggiunto nelle scorse ore la Slovenia per garantire il necessario coordinamento con le autorità locali e per definire i dettagli operativi dell’intervento, finalizzato al ripristino della viabilità nelle aree danneggiate dall’alluvione. 

Nelle prossime ore partiranno dall’Italia moduli, mezzi e personale specializzato. Nello specifico il Servizio nazionale di Protezione civile invierà due ponti Bailey da 12 metri ed un escavatore da 25 tonnellate, messi a disposizione dalla Provincia autonoma di Trento, un ponte logistico da 25 metri della Regione Veneto e tre escavatori da 17,5 tonnellate dell’Esercito italiano.

Il nostro Paese ha inoltre offerto l’invio di ulteriori unità operative e di un escavatore da 25 tonnellate della Provincia autonoma di Trento, per il quale si attende l’accettazione da parte delle autorità slovene.

Curiosità. Il ponte Bailey è una tipologia di ponte, d'origine militare, che prende il nome dal suo ideatore l'ingegnere britannico Donald Bailey. La sua peculiarità è la realizzazione con elementi modulari, in genere travi reticolari in acciaio ed impalcati con assi di legno, che ne permettevano una grande velocità di montaggio e smontaggio. Fu prodotto nella seconda guerra mondiale per sostituire i ponti distrutti durante le operazioni belliche. Ponti di questo tipo vengono realizzati inoltre qualora sia necessario ripristinare provvisoriamente il collegamento stradale tra due sponde di un fiume qualora un evento naturale (un'onda di piena) abbia distrutto o reso inagibile il manufatto originario.

Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS

red/f - 1253145

AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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