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Francia: aeroporti minori in pericolo

Corte dei conti ha messo in dubbio utilità ed efficacia sussidi statali

Gli aeroporti intermedi in Francia si sentono minacciati. Dopo che lo scorso giugno la corte dei conti ha messo in dubbio l'utilità e l'efficacia dei sussidi statali, i revisori hanno messo sotto la lente di ingrandimento le performance di ogni singolo scalo. Questo il risultato: il traffico aereo maggiore si concentra su 32 grandi aeroporti con voli low-cost verso il Regno Unito. Ci si interroga perciò sul futuro di 41 scali intermedi. 

La Fédération Nationale des Associations d'usagers des Transports (Fnaut), che tutela i diritti dei passeggeri, aveva segnalato già dal 2012 il sistema dei sussidi statali: quantificati in 1300 Euro per passeggero in alcuni scali. François Delétraz, portavoce dell'associazione, ha spiegato: "I dati sono vecchi, ma rimangono pertinenti. Non credo che i contribuenti siano contenti. I comuni pensano che un aeroporto crei valore economico, ma la domanda è se abbia davvero un buon rapporto qualità-prezzo oppure no".

La corte dei conti afferma che i 41 scali intermedi, in genere di proprietà dei consigli locali, servono tra i 10.000 e i 3 milioni di passeggeri all'anno. Si tratta di scali con elevati costi, ma che non beneficiano di entrate da parcheggi e negozi. Gli aeroporti con meno di 700.000 passeggeri all’anno sono risultati "economicamente fragili e dipendenti dalle compagnie aeree low-cost". La corte perciò ritiene che "la mappa aeroportuale francese debba cambiare". Ciò mette a rischio i sussidi statali, quindi alcuni comuni, che considerano gli scali un servizio pubblico, dovranno mettere sul piatto più denaro se vogliono salvarli.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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