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Aeroporto Olbia testa uso dei droni

Impiego per efficientare controlli sicurezza, in futuro trasporto organi

Testato con successo all'aeroporto sardo di Olbia-Costa Smeralda l’impiego di droni per efficientare i controlli aeroportuali di sicurezza. Prevista in una seconda fase anche l'introduzione di servizi di trasporto di organi con aeromobili a pilotaggio remoto, in sostituzione delle eliambulanze. La sperimentazione si è svolta dal 13 al 16 novembre, in collaborazione con la Società nazionale assistenza volo (Enav).

"Questa sperimentazione, tra le prime in Italia, ci consente di ottimizzare diversi aspetti cruciali della nostra operatività, rendendo più accurati ed efficaci i controlli sulle infrastrutture di volo attraverso l'utilizzo dei droni, a beneficio della sicurezza aeroportuale, una delle priorità assolute nella nostra attività di gestori aeroportuali", ha spiegato Silvio Pippobello, amministratore delegato del gestore aeroportuale Geasar.

"Grazie alla collaborazione con il Gruppo Enav ed il supporto dell'Università di Firenze -ha aggiunto- il progetto mira a combinare l'utilizzo dei droni e dell'intelligenza artificiale per implementare strategie di manutenzione preventiva delle infrastrutture di volo. Auspichiamo che Olbia possa rappresentare uno scalo all'avanguardia nel panorama nazionale, capace di contribuire a rafforzare il settore per affrontare le sfide del futuro con soluzioni innovative".

Le prime operazioni con il drone sono state effettuate il 13 novembre, a seguire il primo ciclo di test ha riguardato il controllo dell'infrastruttura aeroportuale: presenza di oggetti in pista e sulle vie di rullaggio, funzionamento delle luci di supporto alla navigazione, monitoraggio del volo dei volatili, controllo perimetrale del sedime aeroportuale.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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