La direzione centrale Programmazione economica e sviluppo infrastrutture dell'Ente nazionale aviazione civile (Enac) mette in mora l'attività della società di gestione Aeroporti di Puglia (AdP). Si tratta di un duro richiamo, quello dell'authority, che punta il dito sul fatto che, secondo le rilevazioni, è stato realizzato meno del 30% del piano complessivo degli investimenti programmati. Sotto accusa anche la mancata comunicazione dei masterplan che definisce il futuro degli scali regionali di Bari, Brindisi, Taranto-Grottaglie e Foggia.

"Nell'ambito della consueta attività di monitoraggio svolta dall'Ente sul sistema aeroportuale è emerso che lo stato di attuazione sugli scali pugliesi risulta essere particolarmente contenuto rispetto agli interventi previsti negli strumenti di pianificazione", si legge nella lettera formale di richiamo di Enac, che mette sotto accusa i vertici della società, guidata dal presidente Antonio Maria Vasile. 

Enac rileva quanto segue: per gli anni 2016-2018 su 108 milioni di Euro di lavori preventivati sono stati effettivamente realizzati 26,5 milioni (25%); per gli anni 2019-2022 su quasi 140 milioni il rendicontato è di 40 milioni (29%). Ma non è tutto. Altre criticità riguardano gli aeroporti di Bari, Foggia e Brindisi. Su quest'ultimo: "I livelli di traffico previsti nel masterplan su cui l'Ente ha condotto la propria istruttoria risultano essere ridotti rispetto ai dati di traffico effettivamente registrati sullo scalo. Si rimane pertanto in attesa dell'aggiornamento delle previsioni del master", si legge ancora nella missiva.