L'ex-vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri è finito al centro delle polemiche a causa della società di sicurezza informatica Cyberealm, di cui il politico è presidente. Quest'ultimo, secondo indiscrezioni dei media, avrebbe "tessuto relazioni istituzionali per l'assegnazione di commesse, tenendo all'oscuro il Senato. Commesse che riguardano tutti i suoi ruoli istituzionali". 

A rivelare alcune trame misteriose riguardo questa società è stata un'inchiesta giornalistica della trasmissione "Report", condotta da Sigfrido Ranucci, andata in onda in questi giorni sull'emittente televisiva "Rai 3". Il politico ha replicato che il suo non è un ruolo operativo ed è quindi compatibile: "Il presidente dà dei pareri, dei consigli su quelle che possono essere le scelte strategiche".

Al centro delle rivelazioni alcuni "interessi privati di Gasparri" che non sarebbero mai stati dichiarati in Parlamento e la presenza di "manager e collaboratori, sia ufficiali che occulti, con un passato imbarazzante e legato ai Servizi segreti di altri Paesi ed oggi impegnati in attività sensibili nel conflitto israelo-palestinese. 

Secondo la ricostruzione della trasmissione l'impegno di Gasparri in Cyberealm risale all'estate del 2021. Ma già durante il suo mandato da ministro delle Comunicazioni (Governo Berlusconi II 2001-2005), lo Stato cedette la società di telecomunicazioni Telit alla israeliana Dai Telecom guidata da Ouzi Cats, rimasto a capo dell'azienda italiana fino al 2017, quando fu coinvolto da un'inchiesta della Federal Bureau of Investigation (Fbi) negli Stati Uniti per una truffa da 5 milioni di dollari.