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Russia: proposta no-fly zone su impianti energetici

Sventato oggi raid droni ucraini contro raffineria petrolio vicino la capitale

Il ministero dell'energia della Russia ha proposto di limitare i sorvoli aerei sui suoi impianti energetici. L'obiettivo è quello di proteggere le infrastrutture strategiche nazionali. Si tratta di una decisione che arriva dopo una serie di attacchi da parte di droni, presumibilmente ordinati dalle forze armate ucraine, registrati contro stabilimenti petroliferi situati a Mosca e dintorni. Per questo motivo potrebbe essere presto istituita una no-fly zone. 

Lo ha riferito oggi il quotidiano russo "Vedomosti", che cita fonti governative. Secondo il giornale, solo gli aerei e gli elicotteri di alti funzionari russi e del management degli stabilimenti energetici saranno autorizzati a volare nelle zone designate, grazie ad un permesso speciale. 

Oggi le difese aeree russe avrebbero sventato l'ennesimo attacco di droni militari ucraini contro la raffineria di petrolio Slavneft-Yanos nella città di Yaroslavl, a nord-est di Mosca. Si tratta dell’ultimo di una serie di raid effettuati nelle scorse settimane, alcuni dei quali hanno interrotto la produzione di carburante. Il 21 gennaio scorso un attacco ha provocato la sospensione di alcune operazioni della compagnia Novatek nel Mar Baltico. Due giorni prima un raid aveva colpito un deposito di greggio nella regione occidentale russa di Bryansk, al confine con l'Ucraina.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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