Il lungo iter fallimentare di SAirGroup, entità madre della defunta Swissair, sembra avvicinarsi al suo epilogo oltre due decenni dopo la dichiarazione di bancarotta della compagnia svizzera. Il liquidatore incaricato, Karl Wüthrich, ha sottoposto ai creditori il bilancio conclusivo della liquidazione, consultabile fino agli albori di marzo, periodo entro il quale possono essere avanzate eventuali contestazioni, come comunicato dall'organo ufficiale "Fusc".

Dal fallimento avvenuto, una somma di circa 2,8 miliardi di franchi svizzeri è disponibile per la distribuzione ai creditori; un conferimento che permette la copertura totale dei crediti di prima e seconda classe, i quali sono già stati soddisfatti. Una quota vicina al 25% (precisamente 23,5%) è stata corrisposta ai creditori di terza classe, superando le stime iniziali che non oltrepassavano il 12,5%. Le spese per la liquidazione, che si attestano intorno ai 220 milioni di franchi, rappresentando l'8% del totale netto, sono state interamente assorbite dai rendimenti prodotti durante la procedura, comprendenti interessi, dividendi, canoni di locazione e compensi derivanti da cause giudiziarie.

Questo capitolo cancella definitivamente l'eredità di ciò che fu Swissair, la cui scomparsa fu marcata dall'immobilizzazione di tutti gli aerei lo stesso giorno del 2001, un evento che segnò profondamente la Svizzera. L'ormai estinta linea aerea cedette dinnanzi ad una strategia di espansione disastrosa e l'impatto immediato degli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001. Dal suo patrimonio, utilizzando anche i residui della compagnia regionale Crossair, venne creata Swiss International Air Lines, attuale sussidiaria del Gruppo Lufthansa.