Il mercato degli elicotteri off-shore sta cambiando in modo decisivo. Negli ultimi 10 anni la flotta globale di aeromobili che operano missioni in mare aperto è diminuita complessivamente del -25% rispetto al suo massimo nel 2014. Nei prossimi 10 anni il tasso stimato di crescita della flotta è dello 0,3%, con il 90% delle 400 consegne previste che servirà a sostituire aeromobili esistenti. 

È quanto emerge da uno studio condotto dalla società di consulenza Cirium Ascend, specializzata nel settore aviazione. Una tendenza alimentata da vari fattori: la carenza di pezzi di ricambio sui mezzi ad ala rotante più usati come il Sikorsky S-92; lo spostamento sotto costa delle operazioni; l'automatizzazione degli impianti. Questi i motivi per cui oggi si ricorre ad equipaggi più piccoli e si preferiscono elicotteri medi rispetto a quelli pesanti. 

E se nel 2016 si contavano 1,1 aeromobili per piattaforma marittima, oggi il tasso è sceso a 0,8. In ogni caso, la scarsa crescita (+0,3%) sarà trainata dai mercati emergenti e dall’eolico off-shore e le nuove consegne si sposteranno verso aeromobili con tecnologia più recente, portata e carico utile migliori. In tutto, ciò le società di leasing continueranno a controllare circa il 30% del mercato. 

Nel dettaglio, l’invecchiamento della flotta di Sikorsky S-92A, e la mancanza di una valida alternativa nella classe pesante, spingeranno la domanda del mercato verso gli elicotteri super medi: su tutti lo statunitense Bell 525 e l'AW-189 dell'italiana Leonardo. Secondo le stime della società di consulenza, gli aeromobili medi e super-medi costituiranno nel complesso il 50% di tutte le nuove consegne di elicotteri off-shore entro il 2032. 

Sullo stesso argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.