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Aeroporto Napoli: "Via gli anfibi", militari chiedono spiegazioni

Protesta l'Associazione sindacale professionisti Esercito

Militari senza scarpe e con i giacconi aperti ai controlli di sicurezza in aeroporto. È quando accaduto in questi giorni ai varchi del check-in presso lo scalo "Ugo Niutta" di Napoli-Capodichino. Una vicenda che ha alimentato la protesta dell'Associazione sindacale dei professionisti militari (Aspmi) dell'Esercito. I rappresentanti dei soldati chiedono spiegazioni e scuse per il trattamento ricevuto dai reparti Bersaglieri Cosenza e Guide di Salerno. 

"Non è nostra intenzione chiedere un trattamento di favore per il personale militare, ma sembrava di assistere a dei controlli nei confronti di potenziali terroristi". "Una situazione così incredibile da spingere le persone presenti al controllo di sicurezza a filmare la scena con i loro telefoni, tanta era l'incredulità generale di vedere militari italiani scalzi in un aeroporto", precisa il sindacato in una nota. 

Secondo una prima ricostruzione, i militari erano allo scalo partenopeo per imbarcarsi su un volo diretto in Sardegna, per raggiungere un campo di addestramento situato sull'isola. Per favorire i controlli anti-terrorismo, rafforzati di recente, gli addetti alla sicurezza aeroportuale hanno chiesto ai soldati di togliere gli anfibi ed aprire i giacconi di ordinanza, eseguendo poi controlli approfonditi sulle mani. 

"Un eccesso di zelo che raramente si vede nei confronti di passeggeri civili, che mette in luce la scarsa considerazione" verso i militari e "la mancanza di protocolli adeguati". Un episodio "preoccupante" secondo Aspmi, che parla di un "oltraggio nei confronti della loro dignità" e di un atteggiamento "discriminatorio nei confronti del personale dell'Esercito italiano".

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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