"Aerospace power conference" (2): fondamentale l'intelligenza artificiale
È però difficile da introdurre negli attuali armamenti

Protagonista del panel "Competizione e sfide tecnologiche" del convegno "Aerospace power conference" tenutosi ieri a Roma è l'intelligenza artificiale. Sarà sempre più presente nella difesa militare per rispondere insieme a supercomputer alle nuove minacce come quelle delle armi ipersoniche (veicoli che viaggiano a circa 6000 km/h). "L'Ia è uno strumento molto potente, ma anche i supercomputer saranno molto importanti per l'efficienza di questi sistemi" ha infatti affermato Masayuki Eguchi, responsabile dei sistemi integrati di difesa e spazio nella giapponese Mitsubishi. Introdurre queste innovazioni negli attuali armamenti, però, "è facile a dirsi ma difficile a farsi", secondo Lorenzo Mariani, direttore esecutivo per il gruppo vendite e sviluppo business del consorzio costruttore di missili e tecnologie per la difesa Mbda Italia. "La difficoltà è quella di portare avanti in parallelo molte azioni e sviluppare contemporaneamente molti prodotti" ha affermato.
Per le forze armate risulta oggi necessario preservare il vantaggio tecnologico, insieme alla sovranità operativa e alla sicurezza delle forniture: fondamentale l'introduzione di nuove tecnologie nelle proprie attività. L'intelligenza artificiale si presenta quindi come portatrice di nuove sfide, rischi e opportunità per lo strumento militare, soprattutto nel settore dei droni.
Anche nel secondo panel è emerso il tema della collaborazione, filo conduttore degli interventi della giornata. "La grande sfida è assicurare che non soffra la nostra capacità di lavorare insieme per il bene comune, e questo riguarda più la politica che la tecnologia" ha detto il consulente militare senior alla società inglese del settore aerospaziale e della difesa Bae, Gerard Mayhew.
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