Dalle auto agli Uav: Renault verso la produzione di droni militari in Ucraina?
Probabile inedita partnership tra il colosso francese e Parigi per realizzare aerei a controllo remoto

Parigi e Kiev si preparano ad un'inedita collaborazione nel settore della difesa, mentre il costruttore automobilistico francese Renault si appresta ad entrare nel comparto della produzione di droni militari direttamente sul suolo ucraino. Ieri 8 giugno 2025 la casa automobilistica ha confermato di essere in trattative avanzate con il ministero delle Forze Armate francese per un progetto che segnerebbe una svolta epocale per un'azienda tradizionalmente legata al settore civile. La notizia, anticipata lo scorso 6 giugno dal ministro Sébastien Lecornu, si inserisce in una più ampia strategia europea di cooperazione industriale per rafforzare le capacità difensive dell'Ucraina e, contestualmente, offrire nuove opportunità di addestramento e innovazione per gli eserciti occidentali.
Le discussioni tra Renault e il ministero francese, principale azionista dell'azienda con una quota del 15%, sono in corso, sebbene, come dichiarato da Renault stessa a "Franceinfo", "nessuna decisione è stata ancora presa in questa fase, in attesa di chiarimenti sul progetto da parte del ministero". L'intenzione è quella di collaborare con una non meglio specificata azienda francese del settore della difesa; le linee di produzione sarebbero dislocate in Ucraina, "a poche decine o centinaia di chilometri dal fronte", secondo quanto riportato da "Franceinfo".
Il ministro Lecornu, intervistato da "LCI" il 6 giugno, aveva sottolineato l'importanza di questa partnership, affermando che "una grande azienda automobilistica francese [...] collaborerà con una Pmi francese della difesa per allestire linee di produzione in Ucraina per produrre aerei droni". Sebbene la tipologia specifica di droni non sia stata ancora rivelata, è chiaro che sarebbero destinati principalmente alle forze armate ucraine. Tuttavia, come evidenziato dal ministro, anche l'esercito francese ne trarrebbe beneficio, "per avere una formazione tattica e operativa permanente che rifletta la realtà" del conflitto. Lecornu ha inoltre riconosciuto la leadership ucraina nella guerra dei droni, sia in termini di innovazione che di sviluppo dottrinale, sottolineando che la partnership includerà un prezioso feedback dall'esperienza diretta del fronte. L'Ucraina, che ha prodotto 1,5 milioni di droni nel 2024 inclusi gli Fpv (First Person View a basso costo), punta a superare i 4,5 milioni entro la fine del 2025.
L'eventuale ingresso di Renault nel settore degli Uav, Unmanned aerial vehicle, aerei senza pilota a controllo remoto), si inserisce in un contesto di crescente cooperazione industriale e di difesa tra l'Europa e l'Ucraina. Nel febbraio 2025 ad esempio, Thales International e Ukrainian Defense Industry (Udi) hanno annunciato una joint-venture per sviluppare tecnologie come sistemi di difesa aerea e guerra elettronica. Nello stesso mese, l'azienda norvegese Kongsberg Defence & Aerospace ha rivelato piani per produrre congiuntamente missili di difesa aerea Nasams in Ucraina. Già nel settembre 2023, Turgis & Gaillard aveva raggiunto un accordo con Antonov Company per una versione localizzata del suo drone Male, l'Aarok.
Se confermato, il coinvolgimento di Renault rappresenterebbe uno dei primi casi in cui un gigante automobilistico civile contribuisce direttamente alla produzione militare in una zona di guerra attiva
Un orizzonte misto: crisi automotive e opportunità nella Difesa
Questa mossa audace di Renault non è un caso isolato, ma riflette una tendenza più ampia che vede le case automobilistiche europee attratte dalla produzione per la Difesa. Un fattore chiave di questa convergenza è la crisi attuale che sta attraversando il settore automotive, in particolare legata alle scarse vendite di auto elettriche. Nonostante gli ambiziosi obiettivi di transizione ecologica e le scadenze imminenti come quella del 2030, la domanda per i veicoli a batteria non decolla come sperato, mettendo sotto pressione i bilanci dei giganti dell'auto.
In questo scenario, il comparto della Difesa emerge come un'ancora di salvezza e un'opportunità di diversificazione strategica. Già nel marzo 2025, la tedesca Volkswagen aveva segnalato la sua disponibilità a produrre equipaggiamento militare per la Bundeswehr, dimostrando come l'interesse non sia limitato a singoli progetti. La transizione da motori per veicoli civili a motori per droni o altri equipaggiamenti militari segna un passo significativo nell'adattamento dell'industria europea alle nuove esigenze geopolitiche e alle sfide economiche interne. Le competenze ingegneristiche e produttive accumulate nel settore automobilistico si rivelano sorprendentemente trasferibili, aprendo nuove prospettive di business in un momento di incertezza per il loro core business tradizionale.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency