Sacal: governance instabile e tensioni legali mettono a rischio il futuro
Crisi gestionale e lamentata mancanza di trasparenza compromettono stabilità e sviluppo aziendale

Sacal SpA (Società di gestione scali calabresi) e la sua controllata Sacal Gh hanno rinnovato l’incarico di amministratore unico affidandolo nuovamente a Marco Franchini. Inizialmente nominato nel 2022 per un mandato temporaneo in attesa del ripristino del cda e della figura dell’amministratore delegato, questi è stato poi confermato fino al 2025.
Attualmente entrambe le società sono sotto il controllo diretto della Regione Calabria, che, tramite la finanziaria regionale Fincalabra, detiene circa l’80% delle quote dopo un significativo aumento di capitale. Questo ha relegato il Comune di Lamezia Terme a socio di minoranza, non avendo potuto partecipare all’aumento. Lo scorso maggio, gli stessi soci hanno rinnovato la fiducia a Franchini per un ulteriore triennio.
Va sottolineato che lo statuto di Sacal prevede espressamente la nomina dell'amministratore unico da parte degli Enti soci. Tuttavia, questa governance ha generato un clima complessivamente fuori dalle regole contrattuali: si sono registrati episodi di forte tensione, licenziamenti contestati e numerose controversie legali ancora in corso.
Sul fronte del piano industriale permane un evidente vuoto informativo; non risulta che tale documento sia mai stato condiviso o discusso con le organizzazioni sindacali. La società, sostenuta dall’attuale governo regionale, procede di fatto senza alcun confronto né trasparenza. Pur annunciando diversi investimenti, la direzione strategica rimane oscura e gli obiettivi a medio-lungo termine non sono chiari, con evidenti ricadute negative sui dipendenti, vittime di -secondo rumors- misure punitive e condizioni lavorative deteriorate. In questo contesto, figure come Andrea Falvo, responsabile delle Risorse umane e dell’Ufficio legale, Stefano Corea, responsabile Industria per Confindustria Catanzaro, e lo stesso amministratore unico risultano parzialmente responsabili per la mancata osservanza del Ccnl (Contratto collettivo nazionale di lavoro) e per il fallimento di un regolare confronto sindacale. Una situazione che richiede attenzione ed interventi urgenti per ristabilire regole e rispetto nei rapporti di lavoro.
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