"Expo 2025". Einstein Telescopio protagonista ad Osaka
Due panel internazionali per spingere la candidatura

Il progetto Einstein Telescope protagonista della quarta giornata della Settimana della Sardegna al Padiglione Italia dell'Expo 2025 ad Osaka. Mentre un pubblico sempre maggiore fa la fila per ammirare le bellezze dell'Isola nella sala conferenze si è tenuto il convegno “Sardegna, un territorio di scienza”, organizzato in collaborazione con l'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn).
Una doppia sessione che ha dato voce ai protagonisti delle tante realtà scientifiche già attive in Sardegna e del fortissimo rapporto con il Giappone, dimostrato dal supporto alla candidatura di Sos Enattos per ospitare il telescopio per le onde gravitazionali ei tantissimi scambi scientifici con Kagra. Il tutto mentre il premio Nobel americano per la fisica del 2015 Art Mc Donald in un video spiegava “il forte appoggio alla candidatura sarda”.
Nel saluto introduttivo, il vicepresidente della Regione ed assessore del Bilancio e programmazione economica Giuseppe Meloni ha ricordato "la rilevanza di un evento così importante e la collaborazione sempre più forte con l'Infn per un progetto ambizioso come l'Einstein Telescope per il quale la Regione Sardegna ha già investito circa 500 milioni che si vanno a sommare al miliardo del Governo. Il sito di Sos Enattos ha caratteristiche uniche che lo rendono il più adatto ad ospitare un progetto che si andrebbe a sommare a quelli già esistenti: l'infrastruttura Aria e il Sardegna Radio Telescope: investire in tecnologia per noi significa attrarre talenti, è volano per l'occupazione e rafforza le nostre comunità”, ha concluso il vicepresidente della Giunta Todde.
Dopo il suo intervento è partito il doppio panel nel quale Alessandro Cardini, responsabile dell'Infn di Cagliari ha illustrato proprio il progetto Aria, ''impianto per la distillazione dell'Argon-40, elemento chimico fondamentale per la ricerca della materia oscura” che “assieme alla candidatura di Et rafforza la Sardegna come hub tecnologico”.
Michele Punturo, coordinatore internazionale della collaborazione scientifica Einstein Telescope, ha invece illustrato il progetto tecnologico che “prevede oltre 15 chilometri di gallerie per testare la teoria gravitazionale di Einstein come non è mai stato possibile in passato, da quando nel 2015 sono state scoperte per la prima volta le onde gravitazionali emesse da coppie di buchi neri” e ha ricordato come “già oltre 10 Paesi europei appoggiano la candidatura di Sos Enattos”.
Monique Bossi, responsabile dell'Etic project dell'Einstein Telescope ha sottolineato come “il progetto sia appoggiato in maniera bipartisan dalla politica e coinvolga non solo scienziati ma anche ingegneri, manager e comunicatori” e come “il Sardinia Underground Laboratory (SunLab) sia quasi pronto a Lula ad affiancare l'Et”.
Alberto Masoni, dirigente di ricerca della sezione di Cagliari dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ha parlato dell'impatto economico che può portare sul territorio un progetto come Einstein Telescope.
Takayuki Tomaru, uno degli sviluppatori del progetto giapponese del telescopio chiamato Kagra (acronimo che deriva da Kamioka e onde gravitazionali) ha invece raccontato “il forte legame del Giappone con la Sardegna e in particolare con Sos Enattos: “Abbiamo fatto cinque riunioni con gli scienziati italiani, due progetti di collaborazione e due Memorandum of understanding, invitando e accogliendo gli amici italiani al Kagra mentre noi siamo stati in Sardegna”, ha spiegato emozionato sottolineando “la forza della candidatura di Sos Enatto”.
Andrea Contu dell'Infn ha poi confrontato le qualità del sito sardo rispetto al concorrente olandese mostrando come “a Sos Enattos ci sono quattro o cinque volte meno rumori che in Olanda, specie per le frequenze più importanti”, mentre Federica Govoni illustrava le capacità impressionanti del Sardinia Radio Telescope di San Basilio “che potrà lavorare in futuro con l'Einstein Telescope”.
Sull'argomento vedi anche le notizie pubblicate da AVIONEWS 1, 2 e 3.
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