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Ryanair-Aena: continua lo scontro sugli aeroporti spagnoli

Seconso il gestore degli scali, l'aumento delle tariffe non sarebbe la causa della riduzione dei collegamenti

Secondo Maurici Lucena, presidente e amministratore delegato del gestore aeroportuale spagnolo Aena, la decisione della compagnia aerea Ryanair di ridurre drasticamente i propri collegamenti in Spagna non avrebbe "nulla a che fare con le commissioni Aena". L'aviolinea infatti a inizio settembre ha dichiarato che la necessità di tagliare i propri posti a sedere deriva dalle tariffe aeroportuali applicate dalla società di gestione, considerate eccessive (vedi AVIONEWS). Lucena però ha accusato Michael O'Leary, ad di Ryanair, di "mentire continuamente": l'obiettivo del vettore sarebbe quello di spostare i propri collegamenti fuori dalla Spagna dove poter guadagnare di più grazie alla possibilità di alzare i prezzi dei biglietti e al sostegno dei governi. "Il motivo per cui mentono -riguardo ad Aena- è che non vogliono affrontare il costo politico e reputazionale dell'abbandono di alcuni aeroporti regionali e, in alcuni casi, persino della perdita di posti di lavoro quando chiudono una base. Questo è il vero problema di fondo" ha spiegato Lucena, secondo cui una possibile spiegazione dell'addio della compagnia sarebbe legata ai ritardi nella consegna di nuovi aerei Boeing, un ostacolo per i piani di espansione; ora quindi sarebbe necessario massimizzare la redditività in altri modi. 

Il gestore spagnolo è fermamente convinto che l'aumento del 6,5% delle tariffe aeroportuali, una crescita di 0,68 Euro del biglietto di ogni passeggero, non sia il vero motivo per cui Ryanair ha deciso di andarsene. "Se stiamo mentendo come sostiene Lucena -ha risposto però un portavoce della compagnia-, perché non ci smaschera e non riduce le tariffe elevate di Aena negli aeroporti regionali spagnoli vuoti? Ryanair va sempre dove i costi sono più bassi e tornerà volentieri nella Spagna regionale quando smetterà di applicare i prezzi di Madrid/Barcellona". 

Al momento ci sarebbero altre società pronte ad occupare il posto lasciato libero da Ryanair, come Vueling, Binter, easyJet e Volotea. Non ci sarebbe il rischio quindi, secondo Lucena, di dover chiudere gli scali più piccoli; questo anche perché una legge obbliga a mantenerli operativi. 

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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