Crisi del controllo aereo: tecnologia senza strategia
Organico fatiscente, progetti a singhiozzo e governance miope compromettono la sicurezza

Il Sindacato ASTRA ha appreso dalle notizie diffuse dalla stampa nazionale che, in occasione dell'ERM 2025 (European Regional Meeting 2025) un evento organizzato dall'IFATCA (International Federation of Air Traffic Controllers' Associations), si celebra l’Italia come “guida dell’innovazione” nel controllo del traffico aereo. Tuttavia la realtà operativa del comparto racconta tutt’altro. Dietro le parole chiave – digitalizzazione, interoperabilità, sostenibilità – si cela una cronica assenza di programmazione strategica, ritardi accumulati su progetti annunciati da anni e una carenza strutturale di personale CTA che evidenzia una serie di difficoltà per l'intero sistema. Le piattaforme Coflight, 4-Flight e Aman, citate come emblema dell’avanzamento tecnologico, sono ancora ben lontane da una piena ed efficace operatività. I test si susseguono ma l’implementazione resta frammentaria e discontinua. Il Free Route Airspace, presentato come rivoluzione, è ostacolato da limiti infrastrutturali e da una gestione del traffico che non riesce a garantire fluidità nei momenti di picco (cfr. studio congiunto PRB–PRC della Commissione Europea - maggio 2025).Sul fronte del capitale umano, il quadro è ancora più serio. Il ricambio generazionale evocato si scontra con numeri impietosi: le assunzioni di nuovi controllori di volo sono del tutto insufficienti, i tempi di formazione si allungano e il personale in servizio è sottoposto a carichi di lavoro pesantissimi. Le torri digitali e remote, invece di alleggerire la pressione, rischiano di accentuare la distanza tra tecnologia e operatività, aggravando la situazione dei Controllori. L’Italia non guida l’innovazione: la rincorre, spesso con affanno. E mentre si moltiplicano le dichiarazioni di intenti, il comparto resta privo di una visione sistemica, incapace di integrare sviluppo tecnologico, formazione e pianificazione. La gestione del traffico aereo, pilastro del sistema del trasporto aereo, è garantita grazie alla resilienza del personale che opera, però, in condizioni sempre più difficili. In questo scenario, il protagonismo italiano nel futuro del trasporto aereo europeo rischia di restare confinato alle brochure istituzionali. Perché senza investimenti concreti, senza assunzioni mirate e senza una governance lungimirante - resa ancora più miope dopo la privatizzazione della Società - non si costruisce il futuro ma ci si ferma agli slogan.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency