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Aeroporti e ferrovie: rilancio infrastrutturale per il Sud libico

Collegare le aree interne per ridurre l'isolamento, migliorare servizi e sicurezza

Mohammed Abulmousha, capo dell’ufficio stampa per la sicurezza del ministero dell’interno del governo di Tobruk, ha rilanciato la necessità di investire in infrastrutture di trasporto –in particolare aeroporti e linee ferroviarie– per collegare le aree interne della Libia. In una nota pubblicata su "Facebook" ha sostenuto che questi interventi non sono semplici opzioni politiche ma percorsi obbligati per ridurre l’isolamento territoriale e migliorare l’accesso ai servizi essenziali. Le sue parole hanno riacceso il dibattito sulla centralizzazione delle strutture, accusata di penalizzare chi vive nel Sud e nel Centro del Paese. Inoltre ha osservato che molte delle critiche alla costruzione di aeroporti a Sebha, al-Jufra o Sirte provengono da osservatori distanti, privi dell’esperienza di chi deve affrontare centinaia di chilometri su strade spesso pericolose per ottenere prestazioni mediche o amministrative nelle città costiere. 

Il capo dell'ufficio stampa ha poi ricordato drammi concreti: famiglie colpite da tragedie durante trasferimenti sanitari verso Tripoli o Bengasi e persone che hanno visto compromessi reddito, salute e tempo a causa di una politica di servizi fortemente centralizzata. Il messaggio del funzionario è netto: il Sud ed il Centro non sono retrovie ma parti integranti della Libia, i loro abitanti hanno pieno diritto ad infrastrutture moderne e a servizi dignitosi. L’appello riporta al centro della discussione la pianificazione logistica e la distribuzione delle risorse, con implicazioni strategiche per la sicurezza, la mobilità regionale e lo sviluppo economico.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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