Un compleanno sotto tensione per Nicolás Maduro: mentre spegneva le 63 candeline, sul "Washington Post" è circolata l’indiscrezione di un piano statunitense per far sorvolare Caracas da velivoli militari e sganciare volantini proprio nel giorno del suo compleanno. Secondo il quotidiano, l’operazione —non ancora autorizzata alla tarda serata italiana— prevedeva la diffusione di informazioni su una taglia di 50 milioni di dollari per chi fornisca elementi utili all’arresto ed alla condanna del presidente venezuelano, cifra raddoppiata rispetto ai 25 milioni annunciati in agosto in seguito all’incriminazione per corruzione, narcoterrorismo e traffico di stupefacenti. 

L’iniziativa, pensata per incentivare l’opposizione interna senza ricorrere a colpi diretti contro il territorio, si inserirebbe in un quadro di crescente pressione statunitense nella regione, che dallo scorso settembre ha visto operazioni anti-narcotraffico con oltre 80 presunti trafficanti uccisi. Il timore di un’escalation è stato suffragato dall’allerta emessa dagli Usa alla navigazione civile per un "aumento dell’attività militare" nello spazio aereo venezuelano e dal contemporaneo dispiegamento di forze statunitensi nei Caraibi: in conseguenza, sei vettori internazionali hanno sospeso i collegamenti aerei con il Venezuela —Iberia, Tap, Avianca, Caribbean Airlines, la brasiliana Gol e la cilena Latam. Dal fronte chavista, Maduro ha liquidato le accuse come una "riscaldata", invitando ad organizzare cineforum comunitari per ribadire la resilienza del Paese contro le "guerre psicologiche". I leader di Russia, Cina, Cuba, Nicaragua e Bielorussia gli hanno intanto inviato messaggi di auguri e confermato il loro sostegno politico.