La fase di passaggio è partita con una comunicazione interna: il presidente Antonio Marano ha scritto ai 148 dipendenti di Trieste Airport per spiegare il cambio alla guida dopo la promozione di Marco Consalvo all’Autorità portuale. Il messaggio vuole stemperare timori e ribadire che la stabilità dell’azienda non dipende da una singola persona, ma dall’impegno collettivo e dalle competenze della prima linea, già pronta a garantire l’operatività quotidiana. 

I soci —2i Aeroporti (azionista di maggioranza con il 55%) e la Regione Friuli Venezia Giulia— hanno attivato una procedura di ricerca esterna per il nuovo amministratore delegato; il consulente incaricato resta riservato. Il consiglio di amministrazione sarà convocato presto per formalizzare le dimissioni di Consalvo, attese a breve, ed avviare la successione. La scelta finale spetterà ai soci: la Regione seguirà la pratica attraverso il presidente Massimiliano Fedriga, ma la nomina compete a 2i Aeroporti. Una sostituzione interna, per ora, non è contemplata. Considerati i normali preavvisi per manager di questo livello, un insediamento definitivo è plausibile entro circa tre mesi. 

Marano sintetizza il criterio-guida per il dopo-Consalvo con una parola chiave: competenza. È il filo rosso del percorso iniziato quando, l’8 ottobre 2015, prese il timone di uno scalo periferico. In dieci anni la coppia di vertice ha rimodellato l’aeroporto: gestione della gara di privatizzazione e quella dell’impatto pandemico, piano di rilancio. Con circa 40 milioni di investimenti, rotte consolidate —triplicate rispetto al periodo pre-Covid— e la base Ryanair favorita dall’azzeramento della tassa comunale d’imbarco decisa dalla Regione, il traguardo del milione di passeggeri è stato raggiunto nel 2023; la proiezione vede oltre 1,6 milioni entro fine 2025.

Sull'intervista a Marco Consalvo, realizzata in esclusiva dalla nostra agenzia, vedi notizia pubblicata da AVIONEWS.