La Calabria è stata designata come hub operativo per il dispiegamento estivo della flotta di aerei antincendio nel Sud (Nord: Genova; Centro: Roma–Ciampino), ma la scelta della base concreta ha acceso un nuovo contenzioso. La concessionaria aeroportuale Sacal ha deciso di trasferire lo scalo operativo dei Canadair da Lamezia Terme a Crotone, motivando la mossa con la necessità di non interferire con il regolare traffico commerciale e passeggeri di Lamezia. La scelta sorprende perché Lamezia ospita già strutture aeronautiche di rilievo: il Reparto volo dei Vigili del fuoco, il servizio di soccorso in elicottero, la sezione aerea della Guardia di Finanza, il 2° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Sirio” e persino l’unica scuola nazionale di alta formazione per i direttori delle operazioni di spegnimento —nata proprio in relazione alla presenza dei Canadair. Questi elementi sono stati richiamati in un’interrogazione parlamentare di Italia Viva. 

Ancor più paradossale è la posizione del ministero dell’Interno: il Dipartimento della Protezione civile, che coordina sul territorio le attività aeree antincendio dello Stato, aveva infatti sollecitato l’ente gestore a mantenere i mezzi a Lamezia, ritenendola più baricentrica ed operativamente vantaggiosa rispetto a Crotone. Sacal aveva inizialmente assicurato la disponibilità dello scalo lametino fino all’entrata in servizio dell’impianto crotonese; in seguito ha però comunicato l’affidamento dei servizi di progettazione per le infrastrutture destinate ai Canadair a Crotone. La decisione ha un costo pubblico: il trasferimento e gli adeguamenti infrastrutturali sono stimati attorno ai 20 milioni di Euro. Una scelta gestionale che solleva questioni di efficienza operativa, coordinamento istituzionale e responsabilità nella gestione di asset strategici per la protezione civile.