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Save in piena bufera al Bosco dello sport

Battaglia in consiglio comunale a Venezia per progetto Tessera da quasi 300 milioni di Euro

Non è nel mezzo del cammino di sua vita, ma di certo Save si appresta ad addentarsi in una selva oscura. La società che gestisce gli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona e Brescia è al centro di una polemica dai toni green. Al centro del dibattito c'è il "Bosco dello sport" a Tessera, un investimento di 283 milioni di Euro, fra risorse comunali, statali ed europee, per il progetto del complesso sportivo metropolitano polifunzionale, dedicato allo sport professionistico ed amatoriale, all’educazione, alla salute ed all’intrattenimento, per la cui realizzazione sarà necessaria una variante agli strumenti urbanistici comunali.

Il Consiglio comunale nella seduta di giovedì scorso, 21 aprile, ha approvato l'accordo di programma che fornisce al sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, l'indirizzo per convocare la conferenza dei servizi con la Città metropolitana. Ma l'assemblea non è per niente compatta, anzi. Il consigliere Giovanni Andrea Martini ha scritto appelli al ministro per i Beni e le attività culturali, Dario Franceschini ed al presidente della Commissione europea, Ursula Von der Lyen per fermare il progetto, convinto che "Bosco dello sport" sia un esempio di green washing, ecologismo di facciata.

La teoria è rigettata in consiglio comunale dall'assessore Massimiliano De Martin che, con il vicesindaco Andrea Tomaello, ha portato ad approvazione la delibera. Ma Gianfranco Bettin, sociologo e consigliere dei verdi progressisti, non lascia perdere e promette battaglia, convinto che i fondi comunali e del Pnrr "siano utilizzati in modo improprio. La maggioranza è andata avanti -protesta Bettin- e se ne assumerà ogni responsabilità, di fronte all'Unione europea, dove la questione verrà sollevata in parlamento, e nel parlamento e nel Governo in Italia".

A tirare in ballo Save è un altro consigliere comunale, l'esponente Pd Giuseppe Saccà. Secondo lui, quello che il Comune taglia, ossia 600.000 mc di funzioni direzionali, commerciali e ricettive, rischia di ritornare con il masterplan di Save. Per questo l'esponente chiede che "Save, che esercita il governo dell'aeroporto veneziano sulla base di una concessione statale, condivida con la città la sua idea di sviluppo". Save entra nella vicenda perché, con il Bosco dello sport, le sue aree ad est della bretella ferroviaria che si andrà a costruire "non saranno più edificabili", spiega.

La società che gestisce gli aeroporti veneti, in realtà, ha già risposto picche. Il presidente Enrico Marchi, in un'intervista, ha fatto capire che l'azienda non ha nessuna intenzione di rinunciare ai suoi progetti di sviluppo, compresa la città dello sport. Anche per questo, Saccà contrattacca e dichiara: "L'amministrazione ha abdicato così al suo ruolo di ente di governo delle trasformazioni urbanistiche del territorio. Una scelta politica molto grave".

L'esponente Pd, a riguardo, ricorda che le opposizioni in consiglio "hanno provato ad includere nella delibera un chiaro mandato al sindaco di procedere al progetto del Bosco dello sport solo dopo aver avuto comunicazione formale da parte di Enac che le aree precedentemente denominate Quadrante di Tessera ad est della linea ferroviaria e Sfmr in fase di progettazione non rientreranno nel piano di sviluppo aeroportuale in fase di redazione. Ma l'emendamento è stato respinto".

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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