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Le dichiarazioni di Airlines for Europe sul controllo del traffico aereo

Quando il saggio indica la Luna lo stolto guarda il dito

Airlines for Europe (A4E) è una lobby internazionale di vettori aerei europei avente lo scopo di promuovere gli interessi degli stessi.

L'organizzazione è stata fondata il 20 gennaio 2016 ad Amsterdam alla vigilia della EU Aviation Summit dalle cinque maggiori compagnie aeree europee (Air France-Klm, easyJet, International Airlines Group, Lufthansa Group e Ryanair) per rappresentare gli interessi dei suoi membri nelle relazioni con le istituzioni europee, con le organizzazioni internazionali e con i governi locali in caso di temi riguardanti la Ue; al momento ne fanno parte sedici compagnie europee.

Agendo come lobby ufficialmente iscritta al relativo albo europeo, A4E ha tra le sue attività quella di seguire molto da vicino i progressi del "Ses" ("Single European Sky"), il progetto europeo dedito alla composizione unica dei singoli controlli sugli spazi aerei nazionali. Per A4E tale progetto procede troppo lentamente.

Stante quindi che il "Ses" ha certamente un valore immenso da un punto di vista operativo, financo sociale se si pensa ai deleteri venti di guerra che soffiano imperterriti in Europa orientale, la sua realizzazione deve essere fatta tenendo in primo conto la sicurezza del trasporto aereo.

Se ben facile sarebbe infatti semplicemente accorpare i settori operativi in cui operano i controllori del traffico aereo impossibile sarebbe garantire i livelli di safety al momento raggiunti dai fornitori dei servizi della navigazione aerea.

A4E, per dichiarazione del ceo di Ryanair Michael O’Leary, ritiene allora di invertire decisamente la rotta sostenendo la totale liberalizzazione del controllo del traffico aereo. Così facendo gli Ansp (Air Navigation Service Provider) potrebbero competere tra di loro offrendo i propri servizi ad un prezzo più basso.

Tale semplicistica soluzione non tiene però in debito conto il gioco al ribasso che ne deriverebbe in termini di qualità del servizio. Perché oltremodo il paragone con il mondo delle compagnie aeree, liberalizzato a partire dagli anni 80 del XXesimo secolo, non può essere fatto perché differenti sono i margini operativi, economici e finanziari da cui al tempo si partiva. Oggi tali margini non esistono più in nessun campo socio-tecnologico complesso.

Certamente i servizi della navigazione aerea hanno un costo ma questi servono a garantire la corretta navigazione dei vettori aerei che altrimenti non potrebbero volare né incrementare anno dopo anno le loro capacità operative. Diminuendo il costo dei servizi, in un’epoca di forti investimenti tecnologici necessari per sostenere la transizione digitale, scadrebbe a mera apparenza la ricerca della perfettibilità del sistema, così che si depauperebbero anche gli sforzi delle compagnie stesse di uscire dal pantano in cui si è stati trascinati dal Covid-19 e ciò fermerebbe la ripresa da poco, forse, iniziata.

red - 1244194

AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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