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Canadair: assistiamo ad un'involuzione della specie?

Paure e dubbi sulle condizioni dei piloti di questo settore strategico nazionale

Il lavoro del pilota di Canadair antincendio è atipico che non ha termini di paragone con altre attività aeronautiche in ambito civile e, proprio per questo, richiede un addestramento ad hoc che sia il più possibile realistico. Su questo tema AVIONEWS in un recente articolo aveva posto specifiche domande in merito a quanto accade durante la stagione invernale. 

Negli anni passati questi particolari piloti venivano addestrati sin dall’inizio sul velivolo confrontandosi quindi con quella che sarebbe stata la loro attività operativa. Purtroppo, la necessità spasmodica di contenere i costi, anche e soprattutto quelli addestrativi, ha portato ad una inesorabile diminuzione degli investimenti su questa delicata e strategica attività, con la aberrante situazione di far ricadere addirittura i costi di formazione sul pilota stesso o allucinanti situazioni denominate "pay to fly". Almeno su quest’ultima situazione l’intervento dei Vigili del Fuoco nel bando di gara vigente, ha impedito che il "pay to fly" continuasse, ma non ha voluto o saputo estrapolare dai costi inseriti nel bando di gara i costi dell’addestramento aprendo così la strada alla ricerca del risparmio da parte dell’operatore. 

Perché la stazione appaltante ha deciso di intraprendere questo percorso? Non immaginava che legittimamente si sarebbe tentato di fare economia sull’addestramento? Auspichiamo che nel prossimo bando di gara ci sia la volontà "superiore" di mettere fine a questa stortura. 

Negli ultimi anni si è però pericolosamente sviluppato un meccanismo di regresso della professionalità del pilota antincendio, causato dal pretestuoso e scontato assunto che sull’addestramento reale, fatto cioè direttamente sul velivolo, si possa, anzi si debba, risparmiare. Tuttavia, l’assunto che un’ora di volo sul velivolo equivale ad un’ora di simulatore, paradigma valido su tutti gli aeroplani, sul Canadair non funziona ancorché il simulatore sia certificato anche per le attività Antincendio boschive (Aib). 

Leggere pertanto sui requisiti del contratto di appalto per la gestione del servizio AIB operato da CL-415 Canadair della flotta dello Stato, una riduzione delle risorse economiche necessarie all'addestramento (pari all’1,1%), perché in presenza di un simulatore di volo, fa scattare il master warning.

Perché la stazione appaltante è arrivata a tanto?

Appare inevitabile che, nella dinamica di gestione pubblico-privato, dove quest'ultimo, coerentemente concentra i propri sforzi organizzativi sull'ottenimento del massimo profitto, la riduzione dell'attività addestrativa propedeutica a poter svolgere le attività di volo per le operazioni antincendio con i consueti altissimi standard di sicurezza, sia una conseguenza inevitabile. 

Paradossalmente il simulatore usato in missioni che prevedono "Drop" e "Scoop" può indirizzare i nuovi piloti verso un tipo di pilotaggio che non trova riscontro nella realtà operativa del CL-415. È questo potrebbe essere decisamente pericoloso. Il monte ore a disposizione dell’addestramento reale (su velivolo) in venti anni si è quasi dimezzato evidenziando un problema che non investe ormai solo le nuove leve, ma finisce per intaccare anche le capacità dei più esperti. Tutto questo in un mondo dove l’attività AIB, purtroppo, per varie ragioni, sembra essere in aumento e con fenomeni più estesi e violenti che richiedono quindi capacità ed addestramento continue e ai massimi livelli. 

Perché tutto questo è successo nell’indifferenza delle istituzioni? Come si può fare economia sull’addestramento reale senza che nessuno se ne accorga?

Attualmente un pilota Canadair effettua mediamente in un anno circa 30 ore di volo di addestramento sul velivolo (circa tre ore al mese nei soli mesi non interessati dalla campagna estiva). L’attività di volo reale (operativa) è ovviamente invece concentrata principalmente nella stagione estiva che risulta essere sempre "critica" nella prima parte a causa, per l’appunto, della poca attività addestrativa propedeutica. 

E che dire del fatto che la stazione appaltante del contratto dei Canadair (Vigili del Fuoco) prevede solo per i comandanti una contrattazione full time, l’unica che può garantire una continuità di addestramento, mentre per i copiloti non esiste questo vincolo? Il risultato è che l’operatore può dotarsi di un gran numero di personale stagionale abbassando inesorabilmente l’esperienza ed innalzando i rischi. Allo stato, a fronte del 100% dei comandanti full time, i copiloti con lo stesso inquadramento si attestano al 25%, mentre i rimanenti sono part-time con varie tipologie di mensilità e verso i quali l’addestramento continuato e prolungato risulta essere una chimera. 

Francamente appare inverosimile che tutto questo sia stato deciso dallo Stato italiano con il bando di gara 8195 di repertorio e sia passato sotto silenzio anche delle Autorità aeronautiche deputate al controllo dell’attività operativa del Canadair.

Confidiamo che finalmente le istituzioni tutte decidano di intervenire e porre rimedio ad una siffatta situazione che sta oggettivamente riducendo l’addestramento reale dei piloti che certamente non può essere compensato dall’attività, egualmente importante del simulatore, ma lontanissima dal replicare fedelmente gli scenari operativi, prevedere che l’intero crew abbia un addestramento continuativo sul Canadair e definire in maniera inequivocabile se l’asset dell’attività antincendio debba essere o meno un asset di interesse strategico per il nostro Paese.

Gic - 1252410

AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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