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Perché il biocarburante può salvare l'aviazione

Il Sustainable Aviation Fuel alimenterà futuro sostenibile del trasporto aereo

Il carburante sostenibile per l’aviazione (Saf, Sustainable Aviation Fuel) è oggi lo strumento più promettente e sicuro in circolazione per accelerare il progresso verso un futuro a zero emissioni nel mondo dell’aviazione. Il suo utilizzo nei prossimi anni potrebbe consentire potenzialmente di ridurre fino all’80% le emissioni nocive, in determinate circostanze. 

La comunità internazionale si è posta come obiettivo quello di arrivare a zero emissioni nette entro il 2050 nel settore dei trasporti. Per questo motivo i costruttori di aeromobili, i vettori aerei, le aziende di componentistica, le società energetiche e quelle di gestione aeroportuale stanno lavorando all’unisono per facilitare l’impiego di biocarburante. 

Oggi i maggiori limiti all’utilizzo di Sustainable Aviation Fuel sono gli alti costi e la scarsità di propellente. Secondo una stima dell’ufficio Delta Global Sustainability e Fuel dell’aerolinea americana Delta Air Lines, se tutte le compagnie aeree commerciali al mondo si mettessero d’accordo per rifornire le loro flotte con Saf, potrebbero operare per poco meno di un giorno. Il biocarburante a disposizione sul pianeta Terra finirebbe infatti dopo una decina di ore, senza dimenticare che ogni volo sarebbe fino quattro volte più costoso. 

Per questo motivo molte aerolinee stanno catalizzando gli investimenti per stimolare la produzione di Sustainable Aviation Fuel (Saf). Tra queste, c’è per esempio l’americana Delta Air Lines, che ha firmato in questi giorni accordi per oltre 200 milioni di galloni di forniture di biocarburante. Una capacità ancora dimezzata rispetto all’obiettivo di utilizzare il 10% di Saf entro il 2030, ma un passo alla volta il traguardo sarà più vicino.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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