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Incidente aereo Pan: la dinamica del bird strike

Generale Floreani: "Se c'erano impedimenti ambientali, la torre non avrebbe autorizzato decollo"

Primi dettagli su quanto accaduto negli istanti prima che l'aereo Aermacchi MB-339 "Pony 4" (marche MM54539/4) della Pattuglia acrobatica nazionale (Pan) Frecce Tricolori dell'Aeronautica militare italiana (AMI), precipitasse, il 16 settembre 2023, nei pressi dell'aeroporto "Sandro Pertini" di Torino-Caselle. L’ipotesi più accreditata è che a causare l'incidente sia stato un guasto al motore, originato da un bird strike, ossia l’impatto con uno o più uccelli. 

"Sulla vicenda un'inchiesta interna è stata già in corso poiché si apre istantaneamente in questi casi. Al momento della richiesta di rullaggio la torre di controllo rilascia informazioni ai velivoli che gli consentono di comprendere bene le situazioni meteorologiche, il vento, i dati sulla pressione atmosferica (Qnh, Question Nil Height, NdR), lo stato della base, i numero di sequenza al decollo e se ci sono degli impedimenti". Insomma, "se ci fossero state condizioni ambientali che raggiungevano parametri di incompatibilità col decollo, la torre stessa non avrebbe dato l'autorizzazione", spiega il generale di brigata aerea, Urbano Floreani, capo ufficio della comunicazione dell'Aeronautica militare italiana ed ex-pilota della Frecce Tricolori.

Secondoquesti, il bird status (la situazione dei volatili in aeroporto) sarebbe stato indicato come "moderato". Dunque, quanto successo pare fosse inevitabile: l'aereo, decollato da pochi secondi, ha incontrato uno stormo di uccelli. Almeno un volatile è stato aspirato dalla presa d'aria e ha impattato sul motore, attivando un sensore che porta allo spegnimento del propulsore e ad un calo di potenza dell'aereo "Pony 4". A quel punto il pilota Oscar Del Dò, di 35 anni, ha applicato la procedura di emergenza per riprendere il controllo del velivolo, ma la quota e la velocità basse non gli hanno dato il tempo necessario per effettuare la riaccensione del motore

"Un ragazzo in gamba, serio, preparato, preciso e molto meticoloso" che "si era impegnato tanto per riuscire a realizzare il suo sogno di entrare nelle Frecce", lo descrive il professore Mauro Fasano, coordinatore della sezione aeronautica dell'istituto udinese Malignani e insegnante del maggiore Oscar Del Dò, un pilota esperto, con oltre 2000 ore di attività di volo alle spalle, che proviene dal 132° Gruppo del 51° Stormo di Istrana. 

Sullo stesso argomento vedi la notizia pubblica su AVIONEWS.

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