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La sicurezza nazionale ed il budget difensivo

Rilancio della Difesa come priorità

Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha sostenuto fermamente la necessità di incrementare le spese militari nel corso del question time al Parlamento, enfatizzando che questi investimenti sono imprescindibili per la salvaguardia della sicurezza nazionale. Contestando le interpretazioni di matrice ideologica, Crosetto ha chiarito che gli incrementi proposti non riflettono un atteggiamento aggressivo bensì un obbligo per assicurare stabilità e protezione alle generazioni future.

Illustrando il legame tra sicurezza e economia, il ministro ha evidenziato il caso del Mar Rosso, dove la presenza militare è vitale per proteggere gli interessi lavorativi italiani esposti a potenziali minacce. Ha, inoltre, posto l'accento sull'impatto positivo delle Forze armate, non solo in termini di difesa ma anche per le ripercussioni tecnologiche e di impiego, sottolineando la stima internazionale guadagnata dall'Italia grazie alle sue missioni umanitarie e di supporto in Africa.

Rimarcando il valore pratico della difesa nazionale, Crosetto ha ribadito il concetto che la libertà ha un prezzo e che investire in difesa è un dovere di ogni stato sovrano. Infine, ha ricordato che il target del 2% del Pil (Prodotto interno lordo) per la spesa militare, fissato un decennio fa, è stato un impegno confermato da vari governi successivi. Attualmente, il Paese naviga al di sotto di questa soglia, con percentuali che si attestano al 1,46% nel 2023, rispetto al 1,51% del 2022, il 1,57% del 2021 ed il 1,59% del 2020. Per il ministro, questa tendenza al ribasso non è accettabile ed auspica un incremento delle risorse dedicate alla difesa.

Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS

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