Schierata questa notte una brigata dell'esercito israeliano a Rafah, il valico al confine sud fra la Striscia di Gaza e l'Egitto. I militari dell'Israel Defense Forces si aggiungono alla 162esima divisione di Tel Aviv, che da maggio opera nella parte est della città. Ciò conferma la necessità di Israele di controllare il corridoio strategico attraverso cui transitano non solo armamenti, ma anche aiuti umanitari e forniture commerciali per il popolo palestinese. 

Per garantire l'arrivo degli aiuti umanitari, l'esercito statunitense ha terminato nelle scorse ore la costruzione di un molo galleggiante al largo della Striscia di Gaza. "I camion che trasportano assistenza umanitaria dovrebbero iniziare a sbarcare nei prossimi giorni", "le Nazioni Unite riceveranno gli aiuti e ne coordineranno la distribuzione a Gaza", si legge in una nota dello United States Central Command (Centcom).

In merito al negoziato per un cessate il fuoco fra Israele e Hamas, il ministro degli esteri egiziano Sameh Shoukry, fra i Paesi mediatori, ha affermato che "la posizione dell'Egitto sul trattato di pace con Israele è legata allo sviluppo degli eventi ed agli interessi nazionali", accusando Israele di "distorcere i fatti" riguardo alle responsabilità dei mancati aiuti a Gaza e l'apertura dei valichi. 

Intanto, il presidente cinese Xi Jinping e quello russo Vladimir Putin, hanno ribadito il sostegno alla "soluzione con due Stati" per il conflitto israelo-palestinese. In una dichiarazione congiunta davanti ai media cinesi e russi dopo il faccia a faccia a Pechino, i due hanno dichiarato che considerano "estremamente urgente" la risoluzione del conflitto, aggiungendo che entrambe le parti sono d'accordo "che le risoluzioni delle Nazioni Unite siano attuate". 

Sullo stesso argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.